Appello urgente contro lo sgombero in via Casale Quintiliani a Roma
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Appello urgente dell’Associazione 21 luglio all’Assessore di Roma Capitale Rita Cutini per scongiurare a Roma il 37° sgombero forzato, organizzato dalla Giunta Marino, di una comunità rom, previsto per le prossime ore.
Da alcuni anni, alla fine di via Casale Quintiliani, nel IV Municipio, è presente un insediamento informale attualmente composto da 71 rom rumeni, tra cui 38 minori (alcuni anche di pochi mesi), suddivisi in 17 nuclei familiari. La comunità è conosciuta da diverso tempo dagli operatori dell’Associazione 21 luglio che nei mesi scorsi hanno provveduto alla pre-iscrizione scolastica per 20 minori presso le scuole limitrofe.
Nei giorni scorsi, alcuni rappresentanti dell’Assessorato diretto dall’assessore Rita Cutini – accompagnati dalla Polizia Municipale – hanno comunicato verbalmente alla comunità residente dell’imminente sgombero programmato per le prossime 24/48 ore. Alla famiglie – come è di prassi – è stata prospettata, come alternativa abitativa, la sola collocazione delle donne e dei bambini in strutture apposite. Tale alternativa – ormai strumentalmente offerta da anni dalle autorità locali – è stata comprensibilmente rifiutata dalle famiglie rom. L’imminente azione di sgombero comporterebbe la distruzione delle abitazioni dei rom e l’impossibilità, per i minori già pre-iscritti di frequentare regolarmente la scuola dell’obbligo. Essa, così come annunciata e delineata, si porrebbe in violazione delle garanzie procedurali che devono essere rispettate nel condurre gli sgomberi, indicate dal Comitato sui Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite. Il suddetto Comitato stabilisce, tra i vari criteri, la necessità:
– Che lo sgombero sia accompagnato da una genuina consultazione con gli interessati e dalla valutazione di possibili alternative allo sgombero e che sia offerta agli interessati la possibilità di fare ricorso legale
– Che lo sgombero non abbia l’esito di rendere senza tetto le persone coinvolte né di renderle vulnerabili a ulteriori violazioni di altri diritti umani
– Che qualora le persone coinvolte non siano in grado di provvedere a se stesse, a queste vengano offerte alternative abitative adeguate
– Che lo sgombero non venga fatto in presenza di condizioni metereologiche avverse (per le prossime ore è stata annunciata “emergenza maltempo” anche nella città di Roma)
Nella lettera si è comunicato all’Assessore Rita Cutini che, «riguardo l’azione programmata dall’autorità pubblica per le prossime 24/48 ore, presso l’insediamento informale alla fine di via Casale Quintiliani, per come oggi configuratasi e in assenza di soluzione abitative alternative, non è possibile ravvisare il rispetto delle garanzie procedurali previste dal Comitato sui Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite, connotando di conseguenza tale operazione come un’operazione di sgombero forzato, illegale e in violazione dei diritti umani. In assenza delle suddette garanzie l’operazione di sgombero forzato della comunità rom, oltre a comportare di per sé una grave violazione dei diritti umani, avrebbe l’esito non di risolvere l’attuale oggettiva inadeguatezza all’alloggio, ma di reiterarla altrove esacerbando ulteriormente le condizioni di vita e rendendo ulteriormente vulnerabili le famiglie coinvolte».
Viene quindi chiesto all’Assessore «un sollecito e urgente intervento volto a ricondurre tale operazione di sgombero entro un ambito di legalità, attraverso l’apertura di un dialogo con la comunità rom coinvolta e attraverso l’identificazione, preventiva all’operazione di sgombero, dell’offerta di soluzioni abitative alternative adeguate rivolta a coloro che non sono in grado di provvedere a loro stessi».