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Italiaromanì: Convegno sull'inclusione di rom e sinti

Invito stampa
Dal 3 al 5 aprile 2014, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, a Roma, l’Associazione 21 luglio ha organizzato il Convegno nazionale “Italiaromanì. L’inclusione dei rom e dei sinti in Italia. Quale strategia?”.
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA LAURA BOLDRINI
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Convegno Italiaromanì: la cronaca del primo giorno

[tfg_social_share]Il live twitting della prima giornata di lavori del Convegno Italiaromanì, con l’apertura del Presidente dell’Associazione 21 luglio Carlo Stasolla, il messaggio della Presidente della Camera Laura Boldrini e i contributi di tutti gli altri relatori.

Il messaggio della Presidente Boldrini apre "Italiaromanì"

boldrini

La Presidente della Camera Laura Boldrini durante le celebrazioni dello scorso anno della Giornata internazionale dei rom e sinti.


[tfg_social_share]«I diritti dei rom e dei sinti non sono in contraddizione con i diritti di altri cittadini italiani, come vogliono far credere coloro che soffiano sul fuoco della divisione puntando a trarne benefici elettorali». Con queste parole, la Presidente della Camera Laura Boldrini ha inaugurato quest’oggi il Convegno dell’Associazione 21 luglio “Italiaromanì. L’inclusione dei rom e dei sinti in Italia. Quale strategia?“, in programma dal 3 al 5 aprile a Roma, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre – largo G.B. Marzi 10.
La Presidente della Camera, che è stata costretta a rinunciare a presenziare al Convegno, come previsto inizialmente, a causa di un infortunio che ne ha limitato la mobilità, in un messaggio rivolto ai partecipanti ha ribadito che «i diritti sono indivisibili, e chi calpesta i diritti di rom e sinti – una minoranza che ha contribuito enormemente al patrimonio culturale europeo – ha in mente una società in cui i diritti di tutti, inclusi i suoi, siano meno tutelati».
Per Laura Boldrini i rom e sinti, in Italia, incontrano ancora oggi molteplici difficoltà nell’accesso ad alcuni diritti umani fondamentali.
«Il diritto ad una vita dignitosa, reso difficile da politiche basate sul presupposto – molto spesso errato – che i rom siano tuttora un popolo nomade e che dunque debbano vivere in strutture transitorie, precarie, inadeguate. Il diritto all’istruzione e al lavoro, ostacolati dalla lontananza dei campi dalle scuole e dai luoghi di impiego, dalla repentina chiusura degli insediamenti come dagli sgomberi forzati. Il diritto ad una vita libera dalle discriminazioni, leso dai discorsi d’odio che trovano nei rom uno dei bersagli prediletti, on- e off-line – di cui sono un esempio recente le frasi pubblicate sulla pagina Facebook promossa da alcuni abitanti di un quartiere centrale di Roma, nonché i cartelli che vietano l’ingresso ai rom negli esercizi pubblici o in determinate zone delle città, che vengono affissi al Nord come nel Sud d’Italia», ha affermato la Presidente della Camera .
Laura Boldrini ha quindi annunciato che l’8 aprile, in occasione della Giornata internazionale dei rom e dei sinti, incontrerà a Vilnius i Presidenti degli altri ventisette Paesi membri dell’Ue. «Insieme – ha concluso – firmeremo una dichiarazione congiunta per ribadire il nostro impegno in favore dell’inclusione e dell’integrazione dei rom e dei sinti. Un impegno che sento mio, da sempre».
Nel corso del Convegno Italiaromanì, in particolare, sarà analizzato lo stato di attuazione in Italia della Strategia Nazionale d’Inclusione dei Rom, Sinti e Camminanti.
«Il 2020, anno entro il quale si muoveranno le azioni delle Strategie Nazionali, rappresenta per tutti noi una sfida epocale – ha affermato il Presidente dell’Associazione 21 luglio Carlo Stasolla in apertura dei lavori – Vogliamo sognare. Entro quella data tutti gli insediamenti formali saranno superati, gli sgomberi forzati saranno un ricordo del passato, i rom e i sinti saranno riconosciuti come una delle minoranze presenti nel nostro Paese, ai rom apolidi verrà finalmente riconosciuto uno status giuridico».
«Per realizzare tutto ciò – ha detto ancora Stasolla – occorre l’impegno di tutti: degli amministratori locali e nazionali, che devono ripensare le città a partite dal margine, delle associazioni, che devono superare il vuoto e remunerato assistenzialismo, delle comunità rom, che devono prendere in mano i loro destini con coraggio».
IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO
 
 

rom roma lazio

L'inclusione dei rom e sinti: giovedì al via il Convegno Italiaromanì

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PROGRAMMA COMPLETO
Dal 3 al 5 aprile, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre – largo Giovanni Battista Marzi 10, Roma – l’Associazione 21 luglio organizza il Convegno nazionale “ITALIA ROMANÌ. L’inclusione dei rom e dei sinti in Italia. Quale strategia?”.

Al Convegno, che sarà inaugurato il 3 aprile alle 14 dalla Presidente della Camera Laura Boldrini, e che ha ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parteciperanno vari rappresentanti delle istituzioni locali, nazionali e internazionali: la deputata ed ex Ministra dell’Integrazione Cécile Kyenge, il direttore dell’Ufficio Nazionale Anti Discriminazione razziale (UNAR) Marco De Giorgi, il presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Luigi Manconi, i senatori Francesco Palermo e Gianpiero Dalla Zuanna, l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio Rita Visini, l’assessore alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale Giovanni Caudo, il sindaco di Messina Renato Accorinti, il vice sindaco di Torino Elide Tisi, il presidente del Comitato Europeo dei Diritti Sociali Luis Quimena Quesada.
Interverranno come relatori numerosi rappresentanti delle organizzazioni nazionali e internazionali che si occupano della tutela dei diritti di rom e sinti – tra cui John Dalhuisen, direttore del Segretariato Internazionale di Amnesty International per i programmi in Europa e Asia Centrale – nonché docenti universitari, ricercatori, attivisti rom e sinti ed esperti della materia, tra cui l’attore teatrale Moni Ovadia.
Il Convegno è rivolto a esperti, ricercatori, professionisti, studenti e tutti coloro che vorrebbero avvicinarsi o approfondire il tema delle politiche rivolte alle comunità rom e sinte.
Il convegno “ITALIA ROMANÌ” si concluderà con un’azione urbana dimostrativa a sorpresa, a partire dalle ore 16.30 in piazza del Colosseo (lato metro), organizzata da un gruppo di giovani attivisti rom e sinti per i diritti umani, provenienti da varie città italiane.
Il convegno rientra tra le attività della Campagna dell’Associazione 21 luglio “Stop all’apartheid dei Rom!“, realizzata grazie al sostegno di Bernard Van Leer Foundation, ed è stato organizzato con il patrocinio della rappresentanza italiana della Commissione Europea e dell’UNAR e con il contributo di Fondazione Charlemagne e Fondazione Migrantes.

Rom, cittadini dell'Italia che verrà: due nuovi video

Abbiamo realizzato due nuovi video di “Rom, cittadini dell’Italia che verrà“, l’iniziativa per raccontare le storie quotidiane degli oltre 130 mila rom e sinti che, in Italia, non vivono nei “campi”.
Le protagoniste dei due video sono Concetta, di Isernia, e Ivana, di Torino, entrambe giovani rom che, attraverso le loro testimonianze, ci aiutano a smontare gli stereotipi, i pregiudizi e i luoghi comuni verso le comunità rom e sinte nel nostro paese.
Concetta e Ivana raccontano le loro passioni e i loro sogni e mettono in evidenza la loro vita quotidiana. Una vita come quella di ogni altro cittadino italiano loro coetaneo.
“Rom, cittadini dell’Italia che verrà” rientra tra le attività della campagna dell’Associazione 21 luglio “Stop all’apartheid dei rom!“, realizzata grazie al sostegno di Bernard van Leer Foundation.
           

Giorno della Memoria: incontro alla Camera con Laura Boldrini

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La Presidente della Camera Laura Boldrini con Gad Lerner e Marco Paolini.


[tfg_social_share]In occasione della Giornata della Memoria, l’Associazione 21 luglio, insieme ad alcuni rappresentanti della comunità rom e sinta della Capitale, ha partecipato all’incontro “Giovani e Storia, il valore del ricordare” alla Camera dei Deputati, alla presenza della Presidente Laura Boldrini.
Nel corso dell’evento, organizzato per ricordare tutte le vittime delle persecuzioni nazifasciste, tra cui oltre 500 mila rom e sinti, il giornalista Gad Lerner e il drammaturgo Marco Paolini hanno dialogato con gli studenti di alcune scuole di Roma e di Paternò, in provincia di Catania.
Attraverso le loro testimonianze dirette, sono intervenute all’iniziativa anche due donne sopravvissute ai campi di concentramento, Liliana Segre e Mirella Stanzione ed è stato proiettato un brano dell’opera “Ausmerzen“, di Marco Paolini.
L’Associazione 21 luglio ha consegnato al Presidente della Camera Laura Boldrini il rapporto Figli dei campi, il libro bianco sulla condizione dell’infanzia rom in emergenza abitativa in Italia. Per l’Associazione 21 luglio, la Giornata della Memoria deve infatti porsi l’obiettivo di ricordarci costantemente di segnalare gli abusi e di vigilare sulle discrIminazioni che continuano ad attuarsi anche ai giorni nostri.
«Si deve sempre attualizzare la storia. La storia non è finita nel passato – ha detto la Presidente Boldrini in conclusione dell’incontro -. Si sta più sicuri se coloro che sono considerati diversi sono messi in disparte. E con questa idea folle si diffonde il germe della paura per cui l’altro diventa minaccioso».
«Questa demagogia è veleno nel pozzo che avvelena l’acqua. E chi beve quell’acqua, giorno dopo giorno, finisce con l’avvelenarsi», ha proseguito la Presidente della Camera.
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GUARDA IL VIDEO DELL’INTERVENTO DI LAURA BOLDRINI
 

Moni Ovadia dice "Stop all'apartheid dei rom!"

L’artista Moni Ovadia aderisce alla campagna dell’Associazione 21 luglio “Stop all’apartheid dei rom!” e invita a firmare il nostro appello per l’inclusione delle comunità rom e sinte in Italia e il superamento della politica dei “campi nomadi”.
«I campi sono dei lager – dice l’artista in questo video -. Bisogna abrogare le leggi che istituiscono i “campi nomadi” nel nostro Paese, mettere fine all’apartheid in cui abbiamo costretto queste comunità e permetterne finalmente l’integrazione».

Presentato in Senato il rapporto "Figli dei campi"

"Figli dei campi", libro bianco sulla condizione dell'infanzia rom in emergenza abitativa in Italia

“Figli dei campi”, libro bianco sulla condizione dell’infanzia rom in emergenza abitativa in Italia


[tfg_social_share]Nonostante i proclami delle istituzioni, che hanno sottolineato la necessità improcrastinabile di passare da una logica emergenziale ad una logica d’inclusione, l’Italia continua ad attuare nei confronti di rom e sinti una politica discriminatoria che ghettizza tali comunità nei cosiddetti “campi nomadi”. Questa politica ha ripercussioni devastanti soprattutto sui minori i cui diritti umani, dall’alloggio adeguato all’istruzione, dalla salute al gioco sino al diritto alla famiglia, risultano violati in maniera sistematica.
In concomitanza con la Giornata mondiale dei Diritti umani indetta dalle Nazioni Unite, l’Associazione 21 luglio ha presentato davanti alla Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del SenatoFigli dei campi”, libro bianco sulla condizione dell’infanzia rom in emergenza abitativa in Italia.
Il rapporto, finanziato grazie al contributo dell’otto per mille della Chiesa valdese, analizza le condizioni di vita dei minori rom e delle loro famiglie negli insediamenti formali, informali e nei centri di accoglienza riservati a soli rom in 9 città italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Pisa, Lecce, Cosenza, Palermo, Latina e San Nicolò d’Arcidano, in provincia di Oristano. In questi centri risiedono 18 mila rom e sinti dei circa 40 mila totali che vivono nei “campi” nel nostro Paese.
«I campi sono spazi isolati e sovraffollati che non offrono nessuna seria prospettiva di inclusione sociale, dove le persone, inclusi i minori, vivono in condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza allarmanti, in una situazione di segregazione etnica di fatto», si legge nel rapporto dell’Associazione 21 luglio.
In Italia la politica dei “campi nomadi” ha preso avvio a partire dagli anni Ottanta con l’attuazione di apposite Leggi regionali basate sul presupposto che rom e sinti siano “nomadi” e non stanziali.
Da allora, nonostante questo presupposto sia da considerarsi ormai infondato e superato, come peraltro sottolineato nella Strategia Nazionale di Inclusione di Rom, Sinti e Caminanti adottata dal governo italiano nel 2012,  le amministrazioni locali insistono nell’individuare nel “campo nomadi” il solo luogo possibile dove relegare le comunità rom e sinte, alimentando stereotipi e pregiudizi negativi nei loro confronti.
La violazione del diritto ad un alloggio adeguato, perpetrata anche attraverso ripetuti sgomberi forzati che non rispettano gli standard internazionali, ha un effetto devastante anche sugli altri diritti dei minori.
Negli  insediamenti formali, informali e nei centri di accoglienza per soli rom i bambini rom e sinti cadono vittime delle cosiddette patologie da ghetto (malattie infettive, ansie, fobie e disturbi del sonno) con una frequenza ben maggiore di quanto non avvenga nella società maggioritaria. In questo modo il loro diritto alla salute risulta fortemente compromesso.
Vivere nei “campi” rappresenta un ostacolo importante anche per il pieno godimento del diritto all’istruzione. I minori sono infatti penalizzati dall’ubicazione degli insediamenti formali al di fuori del tessuto urbano, lontano dagli istituti scolastici, e dalla mancanza di spazi adeguati per lo studio all’interno delle abitazioni.
Le politiche predisposte dalle istituzioni per le comunità rom e sinte in emergenza abitativa non contemplano poi né il diritto al gioco dei bambini né tantomeno le attività ricreative, artistiche e culturali, elementi fondamentali per un sano sviluppo intellettivo, affettivo, cognitivo e relazionale dei minori.
Infine, sottolinea il rapporto, i minori rom e sinti che vivono nei “campi” hanno ben 40 probabilità in più di essere dichiarati adottabili rispetto a coetanei non rom, un dato che rivela la violazione del loro diritto alla famiglia.
«La vera emergenza non è quella inventata dal Governo italiano nel 2008, peraltro dichiarata illegittima dalla Cassazione lo scorso aprile, ma l’emergenza rappresentata dalla discriminazione cumulativa che subiscono i minori rom e le loro famiglie», afferma Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio.
«Questa emergenza – continua Stasolla – va affrontata non l’anno prossimo o il prossimo mese, ma oggi, perché ogni giorno che passa è un giorno in più che molti minori rom passano a giocare in mezzo ai rifiuti, in luoghi dove è difficile fare i compiti, dove non si possono invitare amici non rom per la vergogna e dove semplicemente non si può costruire un futuro fatto di diritti».
L’Associazione 21 luglio ha lanciato un appello nazionale con raccolta firme per chiedere a otto Presidenti di Regione di abrogare le Leggi regionali che istituiscono i “campi nomadi” in Italia.
Il rapporto “Figli dei campi” è stato presentato al pubblico mercoledì 11 dicembre all’Auditorium San Fedele di Milano all’interno dell’evento “Container 158”.
SCARICA IL RAPPORTO FIGLI DEI CAMPI

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