La bufala dei rom che gettano i cani sotto le auto in corsa
[tfg_social_share]Rom che scagliano i cani sotto le auto in corsa e che poi chiedono il risarcimento all’ignaro autista. Questa notizia, nei giorni scorsi, ha fatto il giro del web ed è stata pubblicata da numerosi quotidiani, suscitando nell’opinione pubblica un’ondata di indignazione generalizzata verso le comunità rom.
Dagli accertamenti effettuati dall’Associazione 21 luglio, tuttavia, emerge che la notizia è priva di fondamento e che chi ha provveduto alla sua diffusione non si è preoccupato di verificare le informazioni.
Secondo quanto riportato da diversi quotidiani on line lo scorso 31 gennaio, tra cui Leggo, Libero e Il Mattino, i rom che vivono in un insediamento informale di Acilia, nei pressi di Roma, avrebbero escogitato una truffa dai contorni cruenti ai danni degli automobilisti.
I rom, è stato scritto, getterebbero i cani randagi tra le ruote delle auto in corsa, si fingerebbero poi disperati per quanto accaduto al proprio fedele amico a quattro zampe e incolperebbero del misfatto il malcapitato autista che, a quel punto, si vedrebbe costretto dagli stessi rom a un risarcimento in denaro.
Secondo quanto riportato da Il Mattino “la denuncia arriva da un comitato di abitanti della zona che si è già rivolto alle forze dell’ordine”. L’Associazione 21 luglio, nell’intento di verificare la notizia, ha potuto contattare i carabinieri di Acilia i quali hanno smentito che nella zona vi sia in atto tale truffa nonché di aver ricevuto denunce e segnalazioni dai cittadini.
La notizia è stata rilanciata anche dall’esponente del movimento “Primavera Nazionale” Stefano Tersigni, il quale, in un flash dell’agenzia Omniroma, ha affermato di aver ricevuto le informazioni dai cittadini di Acilia. Tersigni ha quindi chiesto «un immediato sopralluogo delle forze dell’ordine», auspicando che «i cani presenti nell’accampamento vengano tolti a questa gente e affidati a strutture adeguate».
La notizia ha subito generato una reazione forte degli utenti del web che, in numerosi casi, hanno accusato indistintamente l’intera comunità in Italia di rendersi autrice di gesti di tale gravità.
Commenti di questo genere hanno raggiunto anche la pagina Facebook dell’Associazione 21 luglio: «Bella gente difendete, proprio bella gente», è stato il commento di un utente.
«Notizie di tale gravità possono arrecare un danno enorme all’intera comunità rom in Italia, alimentando nell’opinione pubblica un clima ostile e di intolleranza nei loro confronti – afferma l’Associazione 21 luglio – È fondamentale che i media, secondo quanto sancito anche dalla Carta di Roma, osservino la massima attenzione nel trattamento delle informazioni concernenti la popolazione romanì evitando “la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte”».
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