Tag Archivio per: Riccardo Magi

Articoli

Le delibere di Accogliamoci approdano in Campidoglio

Le due delibere di iniziativa popolare promosse dalla campagna Accogliamoci – per il superamento dei “campi rom” e per una riforma dell’accoglienza dei rifugiati a Roma – dovranno essere discusse dal Campidoglio entro sei mesi.
Questa mattina i promotori della campagna hanno consegnato oltre 6 mila firme al Comune di Roma, superando così il numero di sottoscrizioni necessarie affinché una delibera di iniziativa popolare venga obbligatoriamente discussa dall’Assemblea capitolina.
Per i promotori della Campagna – lanciata lo scorso giugno da una coalizione di associazioni composta da Radicali Roma, Associazione 21 luglio, A Buon Diritto, Possibile, Cild, Arci Roma, Un Ponte per, Asgi e Zalab – il successo della raccolta firme e il coinvolgimento diretto di un così alto numero di cittadini rappresentano per l’Amministrazione di Roma Capitale una occasione importante per affrontare finalmente in maniera strategica due questioni decisive per la città.
«La situazione dei rom e dei rifugiati nella Capitale non può più essere affrontata attraverso un approccio emergenziale, come le varie amministrazioni capitoline che si sono succedute nel corso degli anni hanno continuato a fare – affermano i promotori della campagna -. Soprattutto all’indomani dello scandalo di Mafia Capitale, urge un’inversione di tendenza rispetto al passato: i cittadini che hanno aderito ad Accogliamoci chiedono una Capitale senza più ruspe né ghetti, senza più violazioni dei diritti umani e inutile spreco di risorse pubbliche».
La delibera sul tema rom prevede il superamento della “politica dei campi” attraverso la chiusura progressiva dei sette “villaggi della solidarietà” e dei tre “centri di raccolta rom” presenti oggi a Roma – in cui uomini, donne e bambini vivono in condizioni precarie ai margini della società – garantendo alle famiglie rom e sinte l’accesso a percorsi di inclusione abitativa e sociale, come previsto dalla Strategia Nazionale di Inclusione di Rom, Sinti e Camminanti.
L’altra delibera di iniziativa popolare mira alla riorganizzazione del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati a Roma definendo politiche di inclusione efficaci – e monitorate da organizzazioni indipendenti – che non si limitino alla prima assistenza, ma tutelino realmente il diritto d’asilo superando il sistema dei grandi centri profughi attraverso un’accoglienza diffusa e integrata sul territorio: centri di dimensioni contenute e piccoli gruppi che consentano ai beneficiari di entrare in relazione col territorio e di acquisire una propria autonomia e un’autentica inclusione sociale.
Hanno aderito alla campagna personalità del mondo politico, tra cui Emma Bonino, Luigi Manconi, Riccardo Magi, Giuseppe Civati, Rita Bernardini, Furio Colombo, Khalid Chaouki e Fabrizio Barca. L’attore Elio Germano e il cantante Piotta hanno realizzato una divertente intervista doppia a sostegno dell’iniziativa.
«La chiusura positiva della raccolta firme rappresenta solo il primo passo della campagna Accogliamoci. Da questo momento in poi sarà nostro compito vigliare sull’impegno dell’Amministrazione capitolina a discutere le due delibere e esortarla ad avere il coraggio di mettere in campo politiche inclusive che liberino la città dai ghetti, dai diritti calpestati e dai muri dell’intolleranza», concludono i promotori dell’iniziativa.
GUARDA IL VIDEO del concerto per la chiusura della raccolta firme con gli interventi di Emma Bonino, Luigi Manconi, Carlo Stasolla e Riccardo Magi.

ACCOGLIAMOCI. Per una Capitale senza ghetti né ruspe

ACCOGLIAMOCI
PER UNA CAPITALE SENZA GHETTI NÉ RUSPE

Presentazione delle delibere di iniziativa popolare
per il superamento dei campi rom e la riforma dell’accoglienza ai rifugiati a partire da Roma

Sabato 13 giugno, ore 11.00, Campidoglio – Sala della Piccola Protomoteca

Intervengono:

Emma BONINO, Partito Radicale
Luigi MANCONI, presidente della Commissione diritti umani del Senato e di A Buon Diritto
Riccardo MAGI, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma
Carlo STASOLLA, presidente dell’Associazione 21 Luglio
Patrizio GONNELLA, portavoce della Cild – Coalizione italiana Libertà e Diritti civili
Claudio GRAZIANO, responsabile immigrazione di Arci Roma
Salvatore FACHILE, Asgi – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione
Giuseppe CIVATI, E’ Possibile
Rita BERNARDINI, segretaria di Radicali Italiani

Introduce e modera
Alessandro CAPRICCIOLI, segretario di Radicali Roma

Accogliamoci è un’iniziativa di:
Radicali Roma, A Buon Diritto, Arci Roma, Asgi, Associazione 21 Luglio, Cild, E’ Possibile, Un Ponte Per, ZaLab

I giornalisti interessati sono pregati di inviare una email a info@accogliamoci.it entro le ore 20 di venerdì 12 giugno.

L’accesso per la stampa alla Piccola Protomoteca è previsto dal Portico del Vignola.

Per info: Alice Gussoni 347 449 17 24

Roma, il sistema dell'accoglienza per soli rom

Otto milioni di euro, una cifra superiore del 30% rispetto allo scorso anno. È quanto ha speso il Comune di Roma nel 2014 per segregare e violare i diritti umani di 242 famiglie rom nei cosiddetti “centri di raccolta rom”, per una spesa annua a famiglia di circa 33 mila euro.
A un anno dalla pubblicazione del rapporto Campi Nomadi s.p.a., che aveva denunciato l’esistenza a Roma di un “sistema campi nomadi” del valore di oltre 24 milioni di euro, l’Associazione 21 luglio ha presentato oggi in Campidoglio il report Centri di Raccolta s.p.a. che completa il quadro dimostrando la presenza di un “sistema dell’accoglienza per soli rom”, parallelo rispetto all’assistenza alloggiativa prevista per i non rom, che continua a muovere denaro dal pubblico al privato senza che nulla cambi per il benessere della città e dei suoi cittadini, rom e non.
Sono intervenuti alla conferenza stampa anche il Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Luigi Manconi, l’Assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale Francesca Danese, il consigliere di Roma Capitale Riccardo Magi e il professore associato di Sociologia presso l’Università Sciences Po di Parigi Tommaso Vitale.
Nella Capitale vi sono attualmente tre “centri di raccolta” propriamente detti: il Centro di via Salaria, il Best House Rom e il Centro di via Amarilli, campi nomadi di ultima generazione, spazi segregati e privi dei requisiti minimi stabiliti dalla normativa regionale (Legge Regionale 41/2003). Circa 900 persone, di cui la metà minori, vi vivono in situazioni spesso drammatiche, caratterizzate da spazi angusti, mancanza di privacy e condizioni igienico-sanitarie precarie, in uno stato di ricatto morale, abituati – e spesso definitivamente assuefatti – a un sistema perverso che li priva della dignità e di ogni opportunità di inclusione sociale, relegandoli ai margini della città. Ai tre centri si aggiungono quattro strutture (via san Cipirello, via Torre Morena, via Toraldo e l’ex Fiera di Roma) nelle quali risiedono circa 300 rom accolti dopo le proteste seguite agli sgomberi forzati dei loro insediamenti.
Per i sette centri l’Amministrazione di Roma Capitale ha speso nel 2014 8.053.544 euro, il 29,8% in più rispetto a quanto stanziato l’anno precedente per i centri di raccolta (6.202.869 euro). Della spesa totale impiegata nel 2014, il 90,6% è stato utilizzato per la sola gestione dei centri; il 4% per sicurezza e vigilanza; il 5,4% per la scolarizzazione, mentre nulla è stato destinato all’inclusione sociale dei rom.
Per la quasi totalità, i fondi sono stati assegnati a enti e cooperative tramite affidamento diretto e senza bando pubblico. Al solo Consorzio Casa della Solidarietà, operante nei centri di via Salaria, via Amarilli, via di Torre Morena e nella ex Fiera di Roma, è andato il 49,2% delle risorse comunali (poco meno di 4 milioni di euro), seguito da Cooperativa Inopera, attiva nel Best House Rom, che ha ricevuto più di 2,5 milioni di euro (pari al 32% del totale).
Tra i centri più esosi per le casse comunali primeggia il Best House Rom – «un mostro che deve essere chiuso», come lo ha definito l’assessore Danese lo scorso 26 gennaio – costato quasi 2,8 milioni di euro nel 2014, cifra più che doppia rispetto al 2013 (+122%), pari a circa 39 mila euro all’anno per una singola famiglia. Il centro, situato in via Visso 14, risulta privo di finestre e punti luce per il passaggio di aria e luce naturale, e presenta stanze in media di 12mq ciascuna, dove vivono mediamente cinque persone. Gli altri due grandi centri di raccolta rom – via Salaria e via Amarilli – sono costati invece rispettivamente circa 2 e 1,4 milioni di euro (-23% e -1% rispetto al 2013). Per mantenere una famiglia rom nel centro di via Salaria il Comune di Roma, dal 2009, da quando cioè la struttura è nata, ha speso 231.970 euro, mentre nel centro di via Amarilli il costo annuo a famiglia, nel 2014, ammonta a 69.723 euro, pari a più di 341 mila euro a famiglia dalla nascita del centro, nel 2010.
«La gestione economica dei centri di raccolta rom rappresenta la cartina di tornasole delle politiche sociali rivolte negli ultimi anni ai rom e ai sinti della Capitale: il centro è concepito per far restare le persone accolte il più a lungo possibile, nessuna risorsa è utilizzata per la fuoriuscita attraverso percorsi virtuosi di inclusione lavorativa e abitativa», afferma il presidente dell’Associazione 21 luglio Carlo Stasolla.
«Utilizzando la metafora del “Patto, si potrebbe dire che il sistema è garantito da una sorta di accordo implicito e consolidato nel tempo che potremmo chiamare “Patto dell’Invisibilità” e che si fonda su tre parole chiave: Assistenza, Invisibilità, Profitto – prosegue Stasolla -. Nel “patto” non scritto l’Amministrazione comunale garantirebbe un mero assistenzialismo all’interno delle strutture; la famiglia rom, in cambio di un alloggio sotto-standard, assicurerebbe all’Amministrazione una sorta di invisibilità che si traduce anzitutto nella mancata rivendicazione dei propri diritti; l’ente gestore sarebbe lautamente pagato per garantire l’osservanza del “patto”».
Secondo l’Associazione 21 luglio, Roma ha oggi più che mai il dovere e l’opportunità concreta di cambiare pagina rispetto alle politiche fallimentari e dispendiose che hanno caratterizzato l’operato delle varie Amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni, a partire da una rigorosa e non più rimandabile programmazione di una politica efficace di superamento dei campi rom. In quest’ottica, il rapporto Centri di raccolta s.p.a. si conclude con una lista di sette principi programmatici per costruire nuovi interventi in favore dei rom a Roma, a cura del prof. Tommaso Vitale.
SCARICA IL RAPPORTO

Rapporto "Centri di raccolta s.p.a.": presentazione in Campidoglio

A un anno dalla pubblicazione del rapporto “Campi Nomadi s.p.a.”, che ha svelato il fiume incontrollato di denaro pubblico che nel 2013 ha alimentato il cosiddetto “sistema campi” nella Capitale

l’Associazione 21 luglio presenta il nuovo rapporto


Centri di raccolta s.p.a.

I centri di assistenza abitativa per soli rom. I costi a Roma nel 2014 e i percorsi per il loro superamento

6 maggio 2015 – ore 12.30
sala del Carroccio
piazza del Campidoglio, Roma


Intervengono:

Carlo Stasolla – presidente Associazione 21 luglio
Luigi Manconi – presidente Commissione Diritti Umani del Senato
Francesca Danese – Assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale
Riccardo Magi – consigliere Roma Capitale
Tommaso Vitale – professore associato di Sociologia, direttore Master “Governing the large metropolis”, Sciences Po, Centre d’Etudes Europennes, Parigi

Modera:

Luca Liverani – giornalista di Avvenire

INGRESSO LIBERO
Ai presenti sarà consegnata copia gratuita del rapporto

Per maggiori informazioni:
Danilo Giannese
Comunicazione e Ufficio Stampa
Associazione 21 luglio
Tel: 388 4867611 – 06 64815620
Email: stampa@21luglio.org

Rapporto "Centri di raccolta s.p.a.": presentazione in Campidoglio

A un anno dalla pubblicazione del rapporto “Campi Nomadi s.p.a.”, che ha svelato il fiume incontrollato di denaro pubblico che nel 2013 ha alimentato il cosiddetto “sistema campi” nella Capitale

l’Associazione 21 luglio presenta il nuovo rapporto


Centri di raccolta s.p.a.

I centri di assistenza abitativa per soli rom. I costi a Roma nel 2014 e i percorsi per il loro superamento

6 maggio 2015 – ore 12.30
sala del Carroccio
piazza del Campidoglio, Roma


Intervengono:

Carlo Stasolla – presidente Associazione 21 luglio
Luigi Manconi – presidente Commissione Diritti Umani del Senato
Francesca Danese – Assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale
Riccardo Magi – consigliere Roma Capitale
Tommaso Vitale – professore associato di Sociologia, direttore Master “Governing the large metropolis”, Sciences Po, Centre d’Etudes Europennes, Parigi

Modera:

Luca Liverani – giornalista di Avvenire

INGRESSO LIBERO
Ai presenti sarà consegnata copia gratuita del rapporto

Per maggiori informazioni:
Danilo Giannese
Comunicazione e Ufficio Stampa
Associazione 21 luglio
Tel: 388 4867611 – 06 64815620
Email: stampa@21luglio.org

Roma Sinti Fest: racconti e immagini rom, sinti e caminanti

Il 14 marzo 2015, dalle 15.00 alle 24.00, il Nuovo Cinema Aquila – in via l’Aquila 66, a Roma – ospiterà il “Roma Sinti Fest”, un evento organizzato da ZaLab, in collaborazione con l’Associazione 21 luglio, e dedicato alla cultura, alla storia e alla condizione sociale di rom, sinti e caminanti.
Tra le sale e il foyer del cinema si svolgeranno proiezioni, dibattiti, interventi informativi e di intrattenimento, musica e teatro. Fitta e articolata la programmazione: sono previsti interventi e contributi di Dynamis, Moni Ovadia, Andrea Segre, Christian Raimo, Stefano Liberti e tanti altri. Alla tavola rotondaOltre i campi attrezzati – buone pratiche per il superamento della segregazione abitativa” interverranno attivisti rom e sinti, studiosi e rappresentanti istituzionali. Concluderà l’evento il concerto del fisarmonicista rom serbo Jovica Jovic.
Saranno inoltre proiettati i videoclip di Mannarino e Nuove Tribù Zulu girati nei campi o in collaborazione con musicisti rom, un videointervento di Moni Ovadia e il video vincitore del concorso di video e scrittura “ROMpiamo PreGiudizi”, diretto ai ragazzi sino a 21 anni, scelto da una giuria composta da rappresentanti di Amnesty International Sez. Italiana, ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Associazione 21 Luglio, My Movies, giornalisti e personalità della cultura, spettacolo e informazione. Al vincitore sarà consegnata una scultura realizzata dallo scultore Paolo Camiz.
In occasione dell’evento My Movies Live trasmetterà in streaming gratuito nazionale il documentario Container 158 di Stefano Liberti ed Enrico Parenti.
L’iniziativa sostiene la petizione “Oltre I Mega-Campi” promossa congiuntamente da Associazione 21 Luglio e ZaLab per il superamento della politica ghettizzante e dei campi attrezzati.


 
INGRESSO LIBERO
PROGRAMMA

SALA 2:
15:00-19:00
Apertura ZALAB
Proiezione documentario “Lo sterminio dei popoli zingari
Italia, 1998 – 40′ – di Andrea Segre
segue dibattito con Andrea Segre
Proiezione documentario “Fuori Campo
Italia, 2015 – 60′ – di Sergio Panariello
segue dibattito con Sead Dobreva, Sergio Panariello, Stefano Liberti, Enrico Parenti
Proiezione documentario “Container 158
Italia, 2013 – 60′ – di Stefano Liberti ed Enrico Parenti
SALA 3:
15:00-19:00
Apertura ZALAB
Proiezione documentario “Rom Tour
Italia, 1999 – 84′ – di Silvio Soldini e Giorgio Garini con Antonio Tabucchi
dibattito con Silvio Soldini e Andrea Segre
Proiezione video-intervento di Moni Ovadia
Sezione Roma Sinti Short: proiezione cortomentraggi e videoclip
Cheja Chelen – ragazze che ballano
di Hajde Cheialen Video Lab, laboratiorio di video partecipativo con le ragazze rom di Via Salviati, condotto da Mariana Ferratto
Tevere Grand Hotel – Alessandro Mannarino
Regia Francesco Lagi, Direzione Artistica David Aprea, realizzato nel campo Casilino 900 a Roma
Zingara – Nuove Tribu Zulu
girato in parte al campo rom di vicolo Savini a Roma
NOW- Nomadic Orchestra of the World – Nuove Tribu Zulu
realizzato con i musicisti Gypsies del Rajasthan in India
Premiazione concorso ROMpiamo PreGiudizi e proiezione video vincitore con Sabrina Milanovic, Nedzad Husovic, Sead Dobreva
FOYER:
15:00-19:00
Apertura ZALAB
Presentazione libro: “Derive – piccolo mosaico del disumano” di Flore Murard-Yovanovitch, alla presenza dell’autrice
Tavola rotonda: “oltre i campi attrezzati – buone pratiche per il superamento della segregazione abitativa” con:
Mario Bruno, sindaco di Alghero
Riccardo Magi, consigliere del Comune di Roma
Manuele Hadzovic, Sabrina Milanovic, Nedzad Husovic, attivisti
Roberto Mazzoli, ricercatore sociale
Modera Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 Luglio
Lettura di Christian Raimo
Performance Dynamis
Buffet: sapori rom in colaborazione con Popica onlus
SALA 1:
20:00-24:00
Presentazione del film “Just the wind” evento Premio Lux
Ungheria, 2012 – 86′ – di Bence Fliegauf
Concerto di musica rom con il fisarmonicista Jovica Jovic
SALA 2:
20:00-24:00
Proiezione documentario “”Spartacus and Cassandra” evento Alice nella Città
Francia, 2014 – 81′ – di Ioanis Nuguet
Proiezione film “Gadjo Dilo
Francia, 1997 – 102′ – di Tony Gatlif
My Movies Live:
21:30-22:30
Italia, 2013 – 60′ – di Stefano Liberti ed Enrico Parenti
Proiezione documentario “Container 158“. Per prenotare il tuo posto clicca qui


PARTNER
Roma Sinti Fest è organizzato da ZaLab con la collaborazione di: Associazione 21 Luglio, Amnesty International sezione Italiana, MyMovies, OsservAzione, ASGI, Arci Roma, Left, Redattore Sociale, Radio Città Aperta, Alice Nella Città, Popica onlus, il patrocinio di Consiglio d’Europa – ufficio di Venezia, Premio Lux, Roma Capitale ed il sostegno di Open Society Foundations e Banca Etica.
LOCANDINA

«Il Best House Rom va chiuso immediatamente»

«Nel centro di accoglienza “Best House Rom” è in atto una sistematica violazione dei diritti umani. Circa 300 rom, di cui più della metà minori, vivono in una condizione di segregazione abitativa e sociale. La struttura, priva di finestre e punti luce, va chiusa così come vanno superati i “campi rom” attraverso l’individuazione dei percorsi di inclusione sociale previsti dalla Strategia Nazionale di Inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Camminanti in Italia».
Lo affermano, in una nota congiunta, Luigi Manconi e Manuela Serra, della Commissione Diritti Umani del Senato, Carlo Stasolla, dell’Associazione 21 luglio, e il consigliere di Roma Capitale Riccardo Magi, dopo essere tornati oggi al “Best House Rom”, nella periferia est della Capitale.
Alla visita ha preso parte anche l’Assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale Francesca Danese che ha definito il centro «un mostro, una bruttura figlia delle proroghe dietro le quali si è insediato il malaffare».
«In questo edifico, in stanze piccolissime dove vivono anche fino a dodici persone, ammassate, ci sono bambini che non possono vedere la luce del sole perché non esistono finestre – ha detto Francesca Danese -. Il centro, che ha costi altissimi per l’amministrazione comunale, oltre 700 euro al mese a persona e che non possiede i requisiti igienico-sanitari, deve essere chiuso. Mi sto preoccupando di trovare un sistema di accoglienza rispettoso dei diritti delle persone e stiamo effettuando un monitoraggio al riguardo. Entro un paio di mesi conto di sistemare tutto».
Il “Best House Rom” è uno dei quattro centri di raccolta, riservati a soli rom, gestiti dal Comune di Roma. Inaugurato nel 2012 per accogliere le famiglie rom sgomberate dagli insediamenti informali, nel dicembre 2013 è stato ampliato per consentire l’ingresso dei 150 rom sgomberati dall’ex “villaggio attrezzato” di via della Cesarina. Il centro presenta spazi angusti e inadeguati, non ci sono finestre né punti luce per il passaggio dell’aria e della luce naturale all’interno di stanze dove vivono in media cinque persone. Il Comune di Roma ha speso nel 2014 per questa struttura quasi 3 milioni di euro.
Sul “Best House Rom” si era di recente espresso anche il sindaco Ignazio Marino, in una lettera indirizzata a Carlo Stasolla e a Riccardo Magi, che avevano iniziato uno sciopero della fame, impegnandosi «a trovare una soluzione alternativa per le donne, gli uomini e i bambini che oggi vivono in condizioni non dignitose».
«È più che mai urgente – affermano Manconi, Serra, Stasolla e Magi – chiudere al più presto questa struttura e avviare percorsi di inclusione sociale rivolti alle persone che lì vivono. Si tratterebbe del primo, concreto passo verso una nuova politica della città di Roma nei confronti delle comunità rom, private finora di ogni opportunità e segregate nei campi».

Un'abitazione per i 28 rom espulsi. Ora una svolta

Dopo due giorni di sit-in davanti all’Assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale, organizzato da due famiglie rom e dagli attivisti dell’Associazione 21 luglio, l’Ufficio Rom di Roma Capitale ha finalmente concesso ai 28 rom espulsi dal Best House Rom di via Visso un’abitazione presso il “villaggio attrezzato” Camping River. La decisione, di fatto, sconfessa quella assunta dalla dottoressa Ivana Bigari, direttrice Direzione Accoglienza e Inclusione del Dipartimento Politiche Sociali, che il 21 novembre scorso aveva notificato alle due famiglie una nota di espulsione con motivazioni giudicate deboli ed eccessivamente penalizzanti dagli stessi assistenti sociali dell’Ufficio Rom.
Sulla vicenda si erano mobilitati nei giorni scorsi anche l’europarlamentare Silvia Costa, il consigliere comunale di Roma Capitale Riccardo Magi e la senatrice della Commissione Diritti Umani del Senato Manuela Serra.
<<Si tratta di un puro atto di abuso politico e rappresaglia perpetrato ai danni di persone che hanno contribuito a denunciare situazioni di violazioni di diritti e malagestione di questa struttura (il Best House Rom nda)>>, aveva dichiarato la senatrice Serra. Oltre a loro nella giornata di ieri anche il neo assessore alle Politiche Sociali Francesca Danese aveva assunto l’impegno a trovare una soluzione abitativa adeguata.
Secondo l’Associazione 21 luglio <<la decisione assunta dall’Ufficio Rom non puo’ che far piacere e confermare come la lettera di espulsione non sia stata mai supportata da elementi validi e attendibili>>.
La vicenda dei 28 rom espulsi dal Best House Rom e lasciati per strada per 39 giorni e’ la cartina di tornasole di come le modalita’ illegittime e talvolta illegali svelate dall’inchiesta su Mafia Capitale rappresentino una patologia congenita del “sistema campi nomadi” della Capitale.
<<Raccomandiamo all’assessore Danese – aggiunge l’Associazione 21 luglio – se veramente vuole dare corpo alle sue intenzioni di muoversi verso scelte precise e nette che vengano declinate nel cambio di dirigenti interni al suo assessorato, nella sostituzione del personale che lavora all’interno dell’Ufficio Rom di Roma, nella sospensione degli appalti concessi con affidamento diretto, nell’accurato monitoraggio dell’operato delle organizzazioni che lavorano a vario titolo all’interno degli insediamenti, nell’azzeramento dei sedicenti rappresentanti rom privi di qualsiasi legittimiazione formale>>.
Compito dell’Amministrazione comunale resta ora quello di indicare una strada nuova senza dimenticare che chi per primo ha il diritto ad essere risarcito dalle ultime vicende giudiziarie e non, sono le comunita’ rom e sinte della citta’ di Roma sulla cui testa per troppi anni si sono intessuti interessi politici, procacciati voti e accomulati guadagni.

23 minori espulsi illegittimamente dal Best House Rom

Avevano denunciato pubblicamente le condizioni di vita precarie all’interno del centro di accoglienza “Best House Rom”. Per tutta risposta, il 21 novembre scorso, sono stati espulsi dalla struttura, in virtù di un provvedimento illegittimo firmato dal Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma, e rischiano ora di trascorrere l’ennesima notte all’addiaccio, con le temperature gelide che hanno ormai raggiunto la Capitale.
È questo il destino che si profila per 28 rom, tra cui 22 minori, un neonato e un uomo affetto da polmonite, se il Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma dovesse continuare a non intervenire sulla questione e a non individuare una soluzione immediata al dramma che queste persone stanno vivendo.
Da questa mattina le famiglie rom, accompagnate da attivisti dell’Associazione 21 luglio, sono riunite in un sit in davanti al Dipartimento per chiedere a Ivana Bigari, direttrice Direzione Accoglienza e Inclusione, di porre immediato rimedio a una situazione all’origine della quale vi è un decreto di espulsione, firmato dalla stessa Bigari, non supportato, come dimostrano le verifiche effettuate dall’Associazione 21 luglio, da alcuna motivazione che trovi riscontro nella realtà dei fatti.
Il 17 ottobre scorso due uomini colpiti dal provvedimento di espulsione avevano partecipato, a Torino, alla Conferenza sulla Carta dei Diritti Sociali organizzata dal Consiglio d’Europa. In quell’occasione avevano denunciato le condizioni di vita critiche all’interno del “Best House Rom” di via Visso, un centro di accoglienza fuorilegge e senza finestre, come già affermato dall’Associazione 21 luglio nel rapporto “Senza Luce” pubblicato a marzo 2014.
Conseguentemente, il 21 novembre, i 28 rom, senza alcun preavviso, sono stati espulsi dal “Best House Rom”. Le motivazioni alla base dell’espulsione: la mancata frequenza scolastica dei bambini e il comportamento non consono, da parte di tre minori, nei confronti di alcuni operatori della struttura.
Sul primo punto l’Associazione 21 luglio ha ottenuto i certificati di frequenza scolastica da parte dell’Istituto dove vanno a lezione i minori coinvolti: da essi emerge che i bambini frequentavano regolarmente la scuola. Quanto al secondo punto, non esiste alcuna denuncia scritta né verifica degli eventi e dei soggetti lesi.
Sulla vicenda dei rom espulsi dal “Best House Rom” si sono mobilitati anche l’europarlamentare Silvia Costa, il consigliere comunale di Roma Capitale Riccardo Magi e la senatrice della Commissione Diritti Umani del Senato Manuela Serra.
«Si tratta di un puro atto di abuso politico e rappresaglia perpetuato ai danni di persone che hanno contribuito a denunciare situazioni di violazioni di diritti e malagestione di questa struttura – ha dichiarato la senatrice Serra, che aveva visitato il “Best House Rom” l’11 novembre, accompagnata dall’Associazione 21 luglio – La prova di questo è una petizione scritta in italiano dalla Cooperativa INOPERA e fatta firmare dagli ospiti del centro, in cui si dichiarano felici di stare lì e trattati con rispetto, sotto la minaccia di finire per strada come le due famiglie».
L’Associazione 21 luglio chiede pertanto alla dottoressa Ivana Bigari di intervenire immediatamente per evitare che 28 uomini, donne e bambini continuino a vivere per strada a causa delle conseguenze di una palese violazione dei diritti umani avvenuta sulla loro pelle. «Da settimane chiediamo alla dottoressa Bigari un suo intervento. Sono trascorsi 38 giorni da quando queste persone sono state ingiustamente buttate fuori dal centro e non è stata ancora fornita loro alcuna risposta».

Sui rom il sindaco Marino annuncia la svolta richiesta dall'Associazione 21 luglio

Roma, 9 dicembre 2014 – «Sono al lavoro con il consigliere Riccardo Magi su un piano per superare definitivamente e in maniera strutturale il sistema dei campi rom nella Capitale che, oltre alla violazione sistematica dei diritti, evidenziata anche dalla Commissione Europea, comporta un esborso inaccettabile di risorse pubbliche». E’ quanto riportato in un messaggio a firma Marino recapitato ai promotori del Concerto “Roma suona Rom”, organizzato nella serata di ieri presso il Teatro Argentina di Roma.
Il sindaco di Roma Ignazio Marino, nell’esprimere «sincero apprezzamento per l’operato dell’Associazione 21 luglio», fa cenno all’inchiesta della Procura di Roma e alla sconvolgente realtà emersa. «Una conferma che oggi – scrive il primo cittadino – ci spinge ad andare avanti con forza e convinzione ancora maggiori sulla strada del cambiamento. E il cambiamento deve riguardare anche le politiche dell’accoglienza e la gestione dei campi rom dove, come abbiamo visto, il malaffare si è annidato traendo maggiori guadagni».
La lettera del sindaco rappresenta una risposta alla presa di posizione dell’Associazione 21 luglio il cui presidente nei giorni scorsi si era unito allo sciopero della fame promosso dal consigliere comunale Riccardo Magi. Obiettivo della protesta era quello di chiedere all’Amministrazione Comunale di dare dimostrazione concreta di voler relegare al passato la “stagione dei campi” e avviare una nuova politica di reale inclusione delle comunità rom sinte della Capitale. Il tutto, era stato chiesto, a partire dal Best House Rom, il centro di raccolta di via Visso che incarna tutte le contraddizioni di un sistema organizzato volto a concentrare e segregare i rom in spazi di sofferenza e violazione dei diritti umani.
«Al più presto – risponde il sindaco – intendo visitare il centro per rendermi conto personalmente, come sindaco e come medico, della situazione. A voi voglio ribadire il mio impegno a trovare una soluzione alternativa per le donne, gli uomini e i bambini che oggi vivono in condizioni non dignitose». «Ringrazio sinceramente per aver sollevato il caso emblematico della struttura Best House Rom – termina la missiva – e chiedo di sospendere lo sciopero della fame».
L’Associazione 21 luglio accoglie positivamente le parole del sindaco Ignazio Marino e si dichiara pronta a sostenere ogni iniziativa dell’Amministrazione Comunale volta ad un superamento definitivo dei “campi nomadi” della Capitale. «Il punto di partenza – sostiene l’Associazione – è quello indicato da noi e ripreso dal sindaco: il Best House Rom. Davanti a questa struttura, in via Visso, 14 domani, 10 dicembre, Giornata Internazionale per i Diritti Umani, verrà organizzata alle ore 14,00 una conferenza stampa dove verrà illustrata anche una bozza del Piano locale per il superamento degli insediamenti formali della Capitale, presentata nei giorni scorsi al sindaco Ignazio Marino».
Foto: Niccolò Caranti – CC BY-SA 3.0

Associazione 21 luglio ETS - Largo Ferruccio Mengaroni, 29, 00133, Roma - Email: info@21luglio.org - C.F. 97598580583 - Privacy Policy - Cookie Policy