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Al via il Tavolo Regionale per l'inclusione dei rom nel Lazio

Stamane, presso la Regione Lazio, si è tenuto il primo incontro formale del Tavolo Regionale per l’inclusione e l’integrazione sociale delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti.
Il Tavolo, istituito con una delibera della Giunta regionale il 17 febbraio 2015, coinvolge enti e associazioni al fine di promuovere politiche e interventi che riguardano i quattro assi portanti della Strategia Nazionale d’Inclusione dei Rom, Sinti e Camminanti adottata dal governo italiano nel febbraio 2012: Istruzione, Lavoro, Salute, Casa.
L’istituzione dei tavoli regionali e locali è prevista nel sistema di governance del Punto di Contatto Nazionale per la Strategia di Inclusione, presieduto dal direttore dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, con lo scopo di «assicurare una sinergica ed omogenea attuazione della Strategia a livello territoriale e svolgere altresì una costante e capillare azione di informazione, sensibilizzazione e monitoraggio circa la declinazione degli obiettivi previsti nei singoli ambiti di riferimento (Regioni, Province, Comuni)».
L’Associazione 21 luglio, che sarà chiamata a svolgere il ruolo di facilitatore all’interno del Tavolo Casa, nel corso del suo odierno intervento ha auspicato che i lavori del Tavolo Regionale non finiscano per diventare una lista di buone intenzioni. A tale proposito, un primo segnale di adesione ai contenuti della Strategia Nazionale, che relativamente all’asse dell’accesso alla casa prevede il superamento dei “campi rom”, potrebbe pervenire proprio dal Comune di Roma che nei giorni scorsi, attraverso un bando per la gestione e la vigilanza di sei insediamenti nella Capitale ha di fatto “congelato” per 21 mesi il superamento degli stessi, attraverso azioni di gestione inefficaci e interventi di vigilanza anticostituzionali.
«Facciamo appello al Commissario Tronca affinché vengano individuate le misure migliori perché tale bando non trovi compimento ed i 5 milioni di euro destinati alla gestione e alla vigilanza degli insediamenti possano essere rivolti a finanziare le azioni inclusive che emergeranno dai tavoli Casa, Salute, Lavoro e Scuola del Tavolo Regionale del Lazio per l’applicazione della Strategia», ha affermato l’Associazione 21 luglio che si è altresì appellata alle organizzazioni e alle associazioni aventi i requisiti a non partecipare al bando.
 
 

La Regione Lazio approva delibera che istituisce Tavolo per l'inclusione dei rom

La Regione Lazio ha approvato la delibera che istituisce il “Tavolo regionale per l’inclusione e l’integrazione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti”, con il quale la Giunta Zingaretti si impegna a promuovere politiche e interventi, in ambito regionale, finalizzati a favorire l’inclusione sociale di tali comunità.
L’approvazione della delibera rappresenta il risultato di una forte pressione, esercitata negli ultimi mesi da organismi della società civile sulla giunta regionale. Nonostante il forte ritardo rispetto ad altre Regioni italiane, anche il Lazio, con l’istituzione del Tavolo, ha finalmente deciso di declinare sul territorio regionale i contenuti della Strategia Nazionale per l’Inclusione dei Rom e di lanciare un piano organico volto al superamento definitivo dei “campi nomadi” presenti soprattutto a Roma.
Il Tavolo, in particolare, prevede il rafforzamento dell’azione di promozione e coordinamento delle politiche regionali di inclusione sociale dei rom attraverso il più ampio coinvolgimento degli enti locali, delle istituzioni pubbliche e degli organismi del terzo settore presenti sul territorio.
L’Associazione 21 luglio accoglie con grande soddisfazione la decisione della Regione Lazio, così come vivo apprezzamento viene espresso nei confronti delle intenzioni manifestate con coraggio negli ultimi giorni dall’Assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale Francesca Danese di voltare definitivamente pagina rispetto alle politiche dispendiose e lesive dei diritti umani che hanno fino ad ora caratterizzato l’operato dell’Amministrazione capitolina nei confronti delle comunità rom e sinte.
La Regione Lazio e il Comune di Roma hanno così intrapreso la strada senza ritorno della chiusura dei ghetti etnici per soli rom che negli ultimi decenni hanno contraddistinto, in negativo, l’immagine della città di Roma in Europa.
«Incoraggiamo e sosteniamo l’assessore Danese – afferma il presidente dell’Associazione Carlo Stasolla – nella sua volontà di dare un forte segnale di discontinuità rispetto al passato. Un segnale quanto mai urgente e necessario che dovrà necessariamente scontrarsi con quanti, sulla realizzazione e sulla gestione dei cosiddetti “villaggi attrezzati”, hanno tratto profitto negli ultimi anni. Sarebbe opportuno, come indispensabile segnale di rottura rispetto al passato, indicare quanto prima le azioni concrete che l’Amministrazione Comunale di Roma intende d’ora in avanti attuare».

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