Associazione 21 luglio cambia pelle…ma non il cuore
Nata 7 anni fa con una mission chiara e definita – la tutela e la promozione dei diritti delle comunità rom e sinte in Italia – Associazione 21 luglio, dopo lunghi mesi di attenta riflessione e profonda analisi, cambia pelle.
Lo fa in maniera formale, con un nuovo sito, ma anche in maniera sostanziale, con una mission rinnovata. D’ora in avanti Associazione 21 luglio avrà come obiettivo quello di supportare individui e gruppi in condizione di segregazione estrema e di discriminazione tutelandone i diritti e promuovendo il benessere delle bambine e dei bambini.
Sono duplici i motivi che hanno portato a questa scelta.
Il primo risiede nel voler esplicitare, nella sua battaglia per i diritti delle comunità rom in Italia – attività che resterà intatta rispetto al passato – il suo approccio. Associazione 21 luglio lotterà, e continuerà a lottare, per i diritti delle comunità rom non in quanto tali, ma in quanto segregate e discriminate. Il suo focus saranno quindi quelle famiglie che vivono, come dichiara la nuova mission, la segregazione estrema e la discriminazione; e di queste, lo sappiamo bene, molte sono rom. Nonostante i traguardi sinora raggiunti resta ancora moltissimo da fare e Associazione 21 luglio resterà in prima linea su questo fronte.
Approccio etnico e approccio fondato sui diritti: due dimensioni che soprattutto negli ultimi anni si sono rivelate inconciliabili. Associazione 21 luglio con la nuova mission esplicita la sua volontà di porsi sul solco del secondo approccio, quello radicato nei diritti umani. Associazione rom o associazione pro rom, chiederà qualcuno secondo il linguaggio attualmente in voga? Associazione per i diritti di chi è segregato e discriminato, risponderemo noi. Oggi la gran parte di essi sono rom e su questo continueremo a vigilare come nel passato. Ma sappiamo bene quanto le ultime vicende legate a crisi economiche e fenomeni migratori abbiamo esteso questo fronte sul quale inizieremo a concentrare spazi di attenzione.
Il secondo motivo nasce dalla constatazione che ogni attività educativa, che con quella dei diritti rappresenta uno dei due assi su cui si muove Associazione 21 luglio, non può essere efficace se mantenuta in una dimensione di ghettizzazione etnica e di discriminazione positiva. Essa vive e cresce se capace di creare, dentro e fuori, “contaminazione”. A partire dal 2017 implementeremo le nostre attività rivolte ai bambini, ai ragazzi e alle donne privilegiando la compresenza di persone rom e non rom nella convinzione assoluta che solo insieme si può crescere, condividere, sognare. Ponendo la parità di genere in una dimensione di assoluta centralità.
Nelle prossime settimane inaugureremo la seconda sede operativa di Associazione 21 luglio, il Polo di sviluppo educativo e culturale Ex Fienile, dove la nostra nuova mission sarà pienamente vissuta da dentro e visibile fuori. Come sempre la declineremo con entusiasmo e professionalità e proveremo a raccontarvela con chiarezza e passione. Il Polo sorge a Tor Bella Monaca, nel cuore dell’estrema periferia romana, non lontano dalla baraccopoli di via di Salone. Non è assolutamente una scelta casuale.
Associazione 21 luglio cambia pelle ma non il cuore! Che resta a fianco di chi la periferia la abita, a partire dall’infanzia, dentro una baracca o all’interno di una scatola di cemento, ponendo al centro i diritti fondamentali che appartengono ad ogni individuo. Al di là della sua origine etnica, della sua religione, della sua condizione sociale; mantenendo la piena indipendenza economica che da sempre ha caratterizzato il nostro operato e che rappresenta la cartina di tornasole della nostra libertà.
La stessa che oggi ci consente, dopo 7 anni, di girare una pagina della nostra storia e di aprirne un’altra per iniziarne la scrittura. Senza tentennamenti e con il coraggio di chi è chiamato ad affrontare nuove sfide. Nella speranza che sempre più persone – che oggi abitano i bassifondi delle periferie delle nostre città – possano, anche attraverso Associazione 21 luglio, rivendicare e riscoprire una cittadinanza ancora non pienamente compiuta ma alla quale tutti abbiamo il dovere di aspirare.
Carlo Stasolla