Sul grave evento di Follonica Associazione 21 luglio invia lettera a Lidl Italia
È accaduto la mattina del 23 febbraio a Follonica, al supermercato Lidl. Tre dipendenti del noto supermercato, due ripresi più un terzo che ha filmato tutto, hanno rinchiuso con un carrello elevatore due donne rom intente a frugare all’interno dei cassonetti. Le hanno derise mentre giravano le immagini, e poi hanno pubblicato il video sui social scatenando decine e decine di commenti razzisti.
Associazione 21 luglio, ritiene gravissimo questo episodio, in cui viene lesa la dignità umana delle vittime, che hanno subito comportamenti attivi d’odio e sono state private arbitrariamente della loro libertà personale, e con una lettera inviata a Lidl Italia, esprime viva preoccupazione chiedendo che vengano intraprese serie ed esemplari misure disciplinari nei confronti dei tre dipendenti.
Secondo Associazione 21 luglio, il comportamento dei tre dipendenti, fondato sulla discriminazione multipla legata all’identità di genere e all’appartenenza etnica delle vittime, ha comportato nelle stesse gravi patimenti e angosce, e oltre ad evidenti profili penali, ha leso la loro dignità umana.
«Pertanto – conclude la missiva – Associazione 21 luglio chiede di esser informata in merito alle concrete misure disciplinari adottate dalla Vostra catena nei confronti degli autori di tale comportamento, di conoscere se esiste una policy di condotta per il contrasto di comportamenti d’odio e discriminazione all’interno dei vostri punti vendita e se sono previste adeguate formazioni in merito a tali temi».
«L’increscioso episodio di Follonica – dichiara Carlo Stasolla, presidente Associazione 21 luglio – altro non è che la conseguenza di un clima d’odio che, promosso da esponenti politici ed amplificato dai media, da mesi sta avvelenando nel nostro Paese, menti e coscienze. Davanti a dichiarazioni pubbliche che esprimono intolleranza e razzismo, il confine tra la parola e i fatti si va assottigliando in maniera pericolosa e incontrollata. Si ravvisa pertanto, l’urgenza di porre argini dal punto di vista culturale e legislativo al fine di offrire risposte adeguate davanti ad un Paese in cui i valori democratici e costituzionali rischiano di essere messi a serio rischio».