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Biblioteca Vivente. Un libro non si giudica dalla copertina: storie di infanzia rom raccontate dai protagonisti

La Biblioteca Vivente è un metodo innovativo per la promozione del dialogo, la riduzione dei pregiudizi e l’incoraggiamento della comprensione reciproca.

Le principali caratteristiche sono di essere fondate sulla semplicità e su un approccio positivo ristabilendo legami di prossimità.

I “libri umani” sono persone che hanno subito discriminazioni per problemi quali la razza, il sesso, l’età, la disabilità, le preferenze sessuali, l’identità di genere, la classe, la religione, la fede, le scelte di stile di vita.

In occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza REYN Italia, in collaborazione con Associazione 21 luglio, ha organizzato un evento dal titolo “Biblioteca vivente. Un libro non si giudica dalla copertina”, fissato in calendario per domenica 24 novembre.

L’evento è patrocinato dalla Regione Lazio, dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziali) e da Fondazione Migrantes.

La giornata si compone di un doppio appuntamento: la mattina, dalle ore 10.30 alle 13.00 in piazza della Madonna di Loreto e nel pomeriggio. Dalle ore 15.00 alle ore 17.00 presso il Centro Commerciale Le Torri in via Amico Aspertini, 406 a Tor Bella Monaca.

Libri “umani” racconteranno la loro storia legata all’infanzia e a supportare questo impegno ci saranno un bibliotecario e un dizionario “umano”. I passanti potranno consultare il “catalogo”, leggere la recensione e scegliere quale storia ascoltare. Vi aspettiamo in tanti!

Al via il Tavolo Regionale per l'inclusione dei rom nel Lazio

Stamane, presso la Regione Lazio, si è tenuto il primo incontro formale del Tavolo Regionale per l’inclusione e l’integrazione sociale delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti.
Il Tavolo, istituito con una delibera della Giunta regionale il 17 febbraio 2015, coinvolge enti e associazioni al fine di promuovere politiche e interventi che riguardano i quattro assi portanti della Strategia Nazionale d’Inclusione dei Rom, Sinti e Camminanti adottata dal governo italiano nel febbraio 2012: Istruzione, Lavoro, Salute, Casa.
L’istituzione dei tavoli regionali e locali è prevista nel sistema di governance del Punto di Contatto Nazionale per la Strategia di Inclusione, presieduto dal direttore dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, con lo scopo di «assicurare una sinergica ed omogenea attuazione della Strategia a livello territoriale e svolgere altresì una costante e capillare azione di informazione, sensibilizzazione e monitoraggio circa la declinazione degli obiettivi previsti nei singoli ambiti di riferimento (Regioni, Province, Comuni)».
L’Associazione 21 luglio, che sarà chiamata a svolgere il ruolo di facilitatore all’interno del Tavolo Casa, nel corso del suo odierno intervento ha auspicato che i lavori del Tavolo Regionale non finiscano per diventare una lista di buone intenzioni. A tale proposito, un primo segnale di adesione ai contenuti della Strategia Nazionale, che relativamente all’asse dell’accesso alla casa prevede il superamento dei “campi rom”, potrebbe pervenire proprio dal Comune di Roma che nei giorni scorsi, attraverso un bando per la gestione e la vigilanza di sei insediamenti nella Capitale ha di fatto “congelato” per 21 mesi il superamento degli stessi, attraverso azioni di gestione inefficaci e interventi di vigilanza anticostituzionali.
«Facciamo appello al Commissario Tronca affinché vengano individuate le misure migliori perché tale bando non trovi compimento ed i 5 milioni di euro destinati alla gestione e alla vigilanza degli insediamenti possano essere rivolti a finanziare le azioni inclusive che emergeranno dai tavoli Casa, Salute, Lavoro e Scuola del Tavolo Regionale del Lazio per l’applicazione della Strategia», ha affermato l’Associazione 21 luglio che si è altresì appellata alle organizzazioni e alle associazioni aventi i requisiti a non partecipare al bando.
 
 

La Regione Lazio approva delibera che istituisce Tavolo per l'inclusione dei rom

La Regione Lazio ha approvato la delibera che istituisce il “Tavolo regionale per l’inclusione e l’integrazione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti”, con il quale la Giunta Zingaretti si impegna a promuovere politiche e interventi, in ambito regionale, finalizzati a favorire l’inclusione sociale di tali comunità.
L’approvazione della delibera rappresenta il risultato di una forte pressione, esercitata negli ultimi mesi da organismi della società civile sulla giunta regionale. Nonostante il forte ritardo rispetto ad altre Regioni italiane, anche il Lazio, con l’istituzione del Tavolo, ha finalmente deciso di declinare sul territorio regionale i contenuti della Strategia Nazionale per l’Inclusione dei Rom e di lanciare un piano organico volto al superamento definitivo dei “campi nomadi” presenti soprattutto a Roma.
Il Tavolo, in particolare, prevede il rafforzamento dell’azione di promozione e coordinamento delle politiche regionali di inclusione sociale dei rom attraverso il più ampio coinvolgimento degli enti locali, delle istituzioni pubbliche e degli organismi del terzo settore presenti sul territorio.
L’Associazione 21 luglio accoglie con grande soddisfazione la decisione della Regione Lazio, così come vivo apprezzamento viene espresso nei confronti delle intenzioni manifestate con coraggio negli ultimi giorni dall’Assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale Francesca Danese di voltare definitivamente pagina rispetto alle politiche dispendiose e lesive dei diritti umani che hanno fino ad ora caratterizzato l’operato dell’Amministrazione capitolina nei confronti delle comunità rom e sinte.
La Regione Lazio e il Comune di Roma hanno così intrapreso la strada senza ritorno della chiusura dei ghetti etnici per soli rom che negli ultimi decenni hanno contraddistinto, in negativo, l’immagine della città di Roma in Europa.
«Incoraggiamo e sosteniamo l’assessore Danese – afferma il presidente dell’Associazione Carlo Stasolla – nella sua volontà di dare un forte segnale di discontinuità rispetto al passato. Un segnale quanto mai urgente e necessario che dovrà necessariamente scontrarsi con quanti, sulla realizzazione e sulla gestione dei cosiddetti “villaggi attrezzati”, hanno tratto profitto negli ultimi anni. Sarebbe opportuno, come indispensabile segnale di rottura rispetto al passato, indicare quanto prima le azioni concrete che l’Amministrazione Comunale di Roma intende d’ora in avanti attuare».

rom roma lazio

Nel Lazio nasce il Tavolo per l'inclusione dei rom

rom roma lazio[tfg_social_share]Il 14 aprile la Regione Lazio ha presentato ufficialmente  il “Tavolo regionale per l’inclusione e l’integrazione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti“. «Dopo la messa al bando del termine “nomade” da parte del sindaco di Roma Marino, si tratta di un altro passo avanti importante verso la fine della politica dei “campi” e l’inclusione sociale di tali comunità», è il commento dell’Associazione 21 luglio.
Il Tavolo Regionale, la cui costituzione era stata annunciata lo scorso 18 febbraio con una determinazione della Direzione Regionale delle Politiche Sociali, Autonomie, Sicurezza e Sport, avrà come obiettivo quello di promuovere politiche e interventi in linea con la Strategia Nazionale d’Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti che il Governo italiano aveva adottato in sede europea nel 2012.
Oltre agli enti locali e alle istituzioni pubbliche, parteciperanno al Tavolo le associazioni del terzo settore e le stesse comunità rom e sinte.  Alloggio, istruzione, lavoro e salute, ognuno rappresentato da tavoli specifici, i settori su cui si concentreranno i lavori, così come indicato dalla Strategia Nazionale. Ognuna delle associazioni coinvolte potrà partecipare a due tavoli specifici. L’Associazione 21 luglio, a tal proposito, interverrà nei lavori sul diritto all’alloggio e all’istruzione.
«L’avvio, nel Lazio, di un Tavolo per l’inclusione dei rom e sinti rappresenta senz’altro una buona base di partenza per avviare finalmente politiche strutturate, e non più basate su un approccio emergenziale, nei confronti di tali comunità sul territorio regionale», afferma in una nota l’Associazione 21 luglio che, nei mesi scorsi, aveva chiesto con insistenza alle autorità regionali l’adozione di questa iniziativa.
«Ora, però, per evitare che le buone intenzioni restino tali – precisa l’Associazione 21 luglio – è necessario che i lavori del Tavolo si concretizzino quanto prima in azioni efficaci per una reale inclusione sociale delle comunità rom e sinte, a partire dal superamento dei “campi nomadi”».
Nei giorni scorsi l’Associazione 21 luglio aveva accolto con grande soddisfazione la decisione del sindaco di Roma Ignazio Marino di vietare l’uso del termine “nomadi” negli atti pubblici dell’amministrazione capitolina. Anche in questo caso, prosegue la nota, «è fondamentale che a questa buona decisione segua un impegno chiaro per mettere fine alla stagione dei “campi nomadi”, veri e propri ghetti etnici che, negli anni, hanno alimentato l’esclusione sociale dei rom e sinti a Roma e i pregiudizi e gli stereotipi nei loro confronti da parte della società maggioritaria».
Con la costituzione del Tavolo regionale, il Lazio diventa l’ottava regione in Italia dove sono stati attivati Tavoli regionali per l’inclusione dei rom e dei sinti, dopo. Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Molise e Piemonte.

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