Anche la Comunità di S.Egidio contro i "campi rom" a Roma
[tfg_social_share]L’Associazione 21 luglio accoglie con favore la presa di posizione della Comunità di S. Egidio sulla necessità di superare la politica dei “campi rom” a Roma. Un intervento, sottolinea l’Associazione, che dovrebbe far ulteriormente desistere gli amministratori di Roma Capitale dal realizzare nuovi “campi” per i rom.
Dalle pagine del quotidiano La Repubblica Roma, venerdì 6 giugno, il portavoce della Comunità di S.Egidio Mario Marazziti è intervenuto in seguito alle parole pronunciate da Papa Francesco contro le discriminazioni nei confronti delle comunità rom.
«Sono vent’anni – ha affermato Marazziti – che spieghiamo ai romani che i rom desiderano una casa, la chiedono, ma il massimo che si riesce a concepire sono campi attrezzati e spesso lasciati al degrado».
«E si tratta solo di 7 mila persone, per la metà bambini – ha proseguito il portavoce della Comunità di S.Egidio – Per loro vanno fatte le stesse cose che si fanno per gli altri, come dare la casa popolare».
Secondo l’Associazione 21 luglio, la presa di posizione della Comunità di S.Egidio rappresenta una ulteriore, autorevole, voce che dovrebbe convincere l’amministrazione capitolina ad abbandonare definitivamente il progetto di un nuovo “campo rom” che l’Assessorato alle Politiche Sociali intende realizzare nei prossimi mesi in via della Cesarina.
«Continuare a costruire nuovi “campi attrezzati” riservati a soli rom, a partire da quello della Cesarina, oltre a rappresentare un inutile spreco di risorse pubbliche, vuol dire reiterare nella Capitale politiche basate sulla segregazione, che violano i diritti umani e che rendono impossibile ogni forma di inclusione sociale per le comunità rom, alimentando i pregiudizi nell’opinione pubblica nei loro confronti».
Contro il progetto del nuovo “villaggio della solidarietà” in via della Cesarina, l’Associazione 21 luglio, nelle scorse settimane, aveva lanciato una mobilitazione on line, intitolata “Roma, nun fa’ la stupida: #DiscriminareCosta”, invitando gli utenti a scrivere al sindaco Marino per chiedergli un suo intervento diretto al fine di bloccare la costruzione del nuovo “campo”. In una settimana oltre 600 persone hanno inviato un’email al primo cittadino.