Report LAVORO SPORCO. Il Comune di Roma, i rom e le "borse lavoro"
Roma, 16 maggio 2012 ore 17,00
«Secondo me certi lavori sono la tangente data dal Comune per mantenere lo stato delle cose» (un operatore di una organizzazione locale)
Il 4 ottobre 2011, in occasione del Forum sull’inclusione delle comunità rom in Europa, la vice sindaco Sveva Belviso ha riconosciuto pubblicamente al Comune di Roma il merito di aver aperto «un’agenzia di collocamento, la RETIS, per persone fragili tra cui rientrano le persone con difficoltà di inclusione: grazie a questa rete – ha concluso la vice sindaco -ci sono 150 nomadi che lavorano». Tra il 2010 e il 2011 il Comune di Roma ha speso una cifra stimata di 1.600.000 euro per finanziare tre progetti di inclusione socio-lavorativa rivolti ai rom residenti nella capitale: il progetto RETIS, il progetto Form on the Job e il progetto di pulizia all’interno dei campi stessi. I tre percorsi hanno in realtà coinvolto inizialmente solo 125 rom e hanno avuto origine, sviluppi ed esiti diversi.
Mercoledì 16 maggio alle ore 17,00 presso la sala FP CGIL a Roma, in via di san Basilio, 51 (metro A, Barberini), l’Associazione 21 luglio presenta il report LAVORO SPORCO, con l’obiettivo di valutare i risultati delle politiche di inclusione lavorativa realizzate, tra il 2010 e il 2011, dal Comune di Roma e rivolte alle comunità rom presenti in alcuni insediamenti della capitale. La ricerca, realizzati da Angela Tullio Cataldo con la collaborazione di Carlo Stasolla e Andrea Anzaldi, tenta di comprendere i costi dei progetti, il loro reale andamento, di mostrare le conseguenze degli stessi e la loro incisività sulla vita delle persone che ne hanno usufruito.
Per informazioni e prenotazioni: segreteria@21luglio.com