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Le passeggiate della memoria per ricordare rom e sinti

Oltre 300 persone hanno partecipato alle passeggiate della memoria organizzate dalla Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, Sucar Drom, Università di Firenze e Associazione 21 Luglio, durante il progetto “RemAgainstDisc – Reinforcing historical memory of the Porrajmos to combating discrimination”, finanziato nell’ambito della Call CERV-2021-CITIZENS-REM della Commissione Europea.

 

Il progetto ha l’obiettivo di recuperare la memoria del genocidio da parte dei regimi nazifascisti di rom e sinti. Si stima che oltre 500.000 persone furono sterminate nei campi di concentramento nazisti. Molti degli stereotipi dannosi utilizzati in quel periodo storico sono sopravvissuti nonostante l’avvento dei sistemi democratici. 

Per far conoscere questa storia è stato aggiornato, ampliato e tradotto in inglese il primo museo virtuale della persecuzione e genocidio di rom e sinti, visitabile al sito www.porrajmos.it.

 

Una delle attività promosse riguardava le passeggiate della memoria, in alcuni luoghi simbolici di questa storia tragica. Le città scelte erano state Roma, Trieste, Mantova, Fossoli e Prignano Sulla Secchia, nelle quali rom e sinti italiani erano stati segregati e, in molti casi, deportati verso i campi di concentramento nazisti. 

Luoghi che hanno dedicato a questa vicenda e a queste persone targhe (come nel caso di Mantova, Roma e Prignano Sulla Secchia) o pietre di inciampo, come nel caso di Romano Held, musicista sinto/rom deportato nel 1944 a Dachau da Trieste.

 

Alle passeggiate hanno partecipato, oltre a persone adulte, anche molti studenti e studentesse delle scuole dei rispettivi territori, affinché siano le nuove generazioni a tramandare la memoria storica e fare in modo che quei pregiudizi e stereotipi non trovino più spazio nei nostri giorni.

L’importanza di parlare di Porrajmos nei libri scolastici

Sono circa 500.000 le persone rom e sinte uccise dai regimi nazifascisti. Da molti questo genocidio viene chiamato Porrajmos. Nonostante le sue dimensioni, la memoria storica di quegli eventi è poco conosciuta e non ha aiutato a costituire un patrimonio collettivo che consentisse di prevenire discriminazioni e stereotipi verso queste persone che, anche se in forme diverse, sono sopravvissute alla fine dei regimi totalitari del ‘900.

Il progetto RemAgainstDisc (Reinforcing historical memory of the Porrajmos to combating discrimination), finanziato nell’ambito del Citizens, Equality, Rights and Values Programme dell’Unione Europea, e a cui lavorano la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, l’Università di Firenze, Sucar Drom e Associazione 21 Luglio, ha tra i suoi obiettivi proprio questo.

Uno degli interventi previsti ha riguardato la sensibilizzazione verso case editrici che pubblicano libri per scuole di ogni ordine e grado e per le università, affinché nei testi scolastici sia presente un riferimento specifico a cosa fu il Porrajmos.

Il Prof. Luca Bravi, ricercatore dell’Università di Firenze ha, a tal proposito elaborato il testo che segue:

 

Il Porrajmos

Notte del 2 agosto 1944, Birkenau, “campo degli zingari” (Zigeunerlager, settore BII-E). Fino al giorno prima regnava il rumore della vita, seppur in un campo di sterminio, nell’area del Lager destinata a rom e sinti, una minoranza linguistica giunta in Europa dall’Asia a partire dal XIV secolo e oggetto di antichi pregiudizi: allo Zigeunerlager insieme vivevano, e aspettavano di morire, migliaia di famiglie. Ora non c’è che il silenzio: in una sola notte i nazisti hanno “liquidato” il campo, sterminando i suoi internati. Oltre quattromila uomini, donne e bambini sono stati assassinati prima dell’alba. Nonostante questa scena e altre analoghe viste in tutta Europa siano rimaste a lungo nei ricordi degli altri internati e nelle testimonianze dei pochissimi sopravvissuti sinti e rom, e a dispetto della vasta documentazione di questo altro sterminio, la vicenda dei rom e sinti ad Auschwitz rappresenterà a lungo una memoria assente: quando tutto finirà si farà fatica a studiare e a riconoscere un evento tragico e radicale tanto quanto la Shoah: il Porrajmos. 

La parola Porrajmos significa “divoramento”, ed è utilizzata per indicare lo sterminio di rom e sinti subito prima e durante la seconda guerra mondiale: si stima che 500.000 di loro siano stati assassinati dopo essere stati perseguitati dalla Germania nazista per due ragioni diverse e convergenti: inizialmente erano ritenuti “asociali”, successivamente sono stati considerati, come gli ebrei, “razzialmente inferiori”, e per questo cacciati e annientati. 

Anche l’Italia fascista prima e la Repubblica sociale italiana poi, espellendo, respingendo, internando e deportando rom e sinti per anni, ha partecipato al Porrajmos.

Le risorse online proposte: 

 

In occasione di un incontro svoltosi proprio all’Università di Firenze, a cui hanno partecipato diversi responsabili delle case editrici, è stato introdotto il tema del Porrajmos e il testo in questione è stato proposto, con l’obiettivo che, anche a seguito di un percorso di condivisione, possa essere introdotto all’interno dei libri, costituendo così parte di quella scoperta della memoria storica, così fondamentale per guardare al futuro senza il peso dei pregiudizi e delle discriminazioni.

Un nuovo incontro nell’ambito del progetto RemAgainstDisc

Lo scorso 30 giugno si è tenuto un nuovo incontro intermedio nell’ambito RemAgainstDisc (Reinforcing historical memory of the Porrajmos to combating discrimination).

Finanziato nell’ambito del Citizens, Equality, Rights and Values Programme dell’Unione Europea, nei prossimi 20 mesi vedrà la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, l’Università di Firenze, Sucar Drom e Associazione 21 Luglio impegnate per ricostruire la memoria della discriminazione e persecuzione che Rom e Sinti subirono durante il nazi-fascismo e, attraverso questo, costruire una società più inclusiva oggi.

L’incontro, moderato da Andrea Oleandri in rappresentanza dell’associazione che coordina il progetto, ha visto inizialmente una discussione sul lavoro svolto finora, sui risultati e sui feedback ricevuti. In particolare, è emerso come la ricerca e soprattutto il rinnovamento del museo virtuale siano stati molto apprezzati all’interno delle comunità per la qualità della narrazione e le modalità di realizzazione.

Sono stati poi discussi i work package ancora aperti e lo stato dei lavori.

In particolare, tutti i toolkit e i booklet sono stati realizzati e pubblicati in linea con il calendario del progetto e sono iniziate le attività di divulgazione. Si è tenuto il focus group con gli insegnanti e sono stati raccolti importanti feedback. Il lavoro di divulgazione riprenderà a settembre con diversi incontri in varie scuole. Prosegue il lavoro con i decisori politici. Un primo incontro si è tenuto alla fine di marzo e altri sono previsti nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda gli incontri con gli assistenti sociali, anche questi partiranno nel mese di settembre in diverse città italiane. 

 

Sempre a settembre si terranno due incontri con i rappresentanti di case editrici scolastiche e universitarie, al fine di presentare una scheda di approfondimento sullo sterminio di rom e sinti, realizzata dal Prof. Luca Bravi dell’Università di Firenze, con la richiesta che la stessa sia pubblicata nei diversi testi. 

Giornata della Memoria: al Senato storie di donne rom durante il fascismo

Tra le vittime delle persecuzioni nazifasciste, che si ricordano il 27 gennaio di ogni anno in occasione della Giornata della Memoria, si stima vi siano tra i 500.000 e 1,5 milioni di rom e sinti.
Il confino, la deportazione e l’internamento di rom e sinti caratterizzarono profondamente anche il nostro Paese e riguardarono, in un primo momento, gli “zingari” stranieri che vivevano nei pressi delle frontiere italiane, in particolare in Istria. Da lì, queste persone furono deportate soprattutto nei luoghi di confino e internamento presenti in Sardegna, come quello di Perdasdefogu, così come in altre località sul territorio nazionale. Stessa sorte toccò poi agli “zingari” di nazionalità italiana.

Tra di loro numerose erano le donne.  Per ricordare le loro storie e quelle delle loro famiglie,  la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato e la Cild (Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili), in collaborazione con l’Associazione 21 luglio

invitano al convegno

La deportazione e l’internamento.
Storie di donne rom durante il fascismo

27 gennaio 2016 – ore 11
Sala Caduti di Nassirya – Senato della Repubblica
Piazza Madama 11 – Roma

Introduce

Luigi Manconi
Presidente Commissione Diritti Umani del Senato

Coordina

Carlo Stasolla
Presidente Associazione 21 luglio

Intervengono

Rosa Corbelletto
Università degli Studi di Torino

Licia Porcedda
École des hautes études en sciences sociales, Parigi

Ivana Nikolic
Attivista rom

Conclude 

Patrizio Gonnella
Presidente CILD

L’accesso alla sala è consentito sino al raggiungimento della capienza massima.
Per gli uomini sono obbligatorie giacca e cravatta.
Si ricorda che per accedere al Senato è obbligatorio l’accredito.
Per informazioni e accrediti: 06. 67065299 dirittiumani@senato.it
I giornalisti devono accreditarsi presso l’Ufficio stampa del Senato
Fax 06.67062947 Email: accrediti.stampa@senato.it
SCARICA LA LOCANDINA DEL CONVEGNO

Per maggiori informazioni:
Danilo Giannese
Ufficio stampa e Comunicazione
Associazione 21 luglio
Tel: 388 4867611
Email: stampa@21luglio.org 

Ai giovani della Primavera Romanì il premio Cild per le Libertà Civili

I trenta giovani giovani rom, sinti e non rom autori del Manifesto Primavera Romanì sono stati premiati con il Premio Cild per le Libertà Civili nella categoria “Voce collettiva“.
Il premio, promosso dalla Coalizione italiana per le Libertà e i Diritti Civili, è stato consegnato ieri in una cerimonia ufficiale svoltasi al Palazzo delle Esposizioni, a Roma.
I forti contenuti del testo, frutto di un intenso lavoro, rappresentano una forte motivazione per premiare ragazzi che sognano un’Italia diversa“, si legge nelle motivazioni espresse dalla giuria che ha assegnato i premi.
L’obiettivo del premio CILD è quello di riconoscere e incoraggiare gli sforzi di quelli che, durante l’anno, hanno preso posizione nella promozione e nella protezione delle libertà civili, offrendo il loro contributo nella diffusione della cultura dei diritti umani nel nostro Paese.
I giovani rom, sinti e non rom, italiani e stranieri, provenienti da varie parti d’Italia, hanno redatto il loro Manifesto politico per un’Italia unita e libera, senza odio e discriminazioni, al termine della Convention Primavera Romanì, una tre giorni di lavori promossa dall’Associazione 21 luglio dal 19 al 21 settembre scorsi. In quell’occasione, i giovani hanno presentato il documento in un evento pubblico al Senato e lo hanno consegnato alla senatrice Manuela Serra, della Commissione Diritti Umani del Senato.
«Sono stati tre giorni di lavoro molto intensi, a cui hanno partecipato rappresentanti delle comunità rom, sinte e anche non rom. Alcuni di origine straniera ed altri italiani – ha affermato Serena Raggi, di Bologna, una delle autrici del Manifesto – . Abbiamo avuto, e ci tengo a sottolinearlo, il sostegno del capo dello Stato, che ci ha mandato una lettera augurandoci di fare un buon lavoro e grazie a questo abbiamo iniziato la Convention con uno spirito molto propositivo. Adesso la cosa più difficile è quella di diffondere questo Manifesto e far sapere alla gente che abbiamo lavorato per contribuire a combattere tutti quegli stereotipi negativi che circondano l’universo rom. Si sa come vengono trattati questi temi dal mondo dell’informazione: si preferisce insistere sugli aspetti negativi, piuttosto che su quelli in grado di dare un contributo positivo alla società».

 

 
 

ACCOGLIAMOCI. Per una Capitale senza ghetti né ruspe

ACCOGLIAMOCI
PER UNA CAPITALE SENZA GHETTI NÉ RUSPE

Presentazione delle delibere di iniziativa popolare
per il superamento dei campi rom e la riforma dell’accoglienza ai rifugiati a partire da Roma

Sabato 13 giugno, ore 11.00, Campidoglio – Sala della Piccola Protomoteca

Intervengono:

Emma BONINO, Partito Radicale
Luigi MANCONI, presidente della Commissione diritti umani del Senato e di A Buon Diritto
Riccardo MAGI, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma
Carlo STASOLLA, presidente dell’Associazione 21 Luglio
Patrizio GONNELLA, portavoce della Cild – Coalizione italiana Libertà e Diritti civili
Claudio GRAZIANO, responsabile immigrazione di Arci Roma
Salvatore FACHILE, Asgi – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione
Giuseppe CIVATI, E’ Possibile
Rita BERNARDINI, segretaria di Radicali Italiani

Introduce e modera
Alessandro CAPRICCIOLI, segretario di Radicali Roma

Accogliamoci è un’iniziativa di:
Radicali Roma, A Buon Diritto, Arci Roma, Asgi, Associazione 21 Luglio, Cild, E’ Possibile, Un Ponte Per, ZaLab

I giornalisti interessati sono pregati di inviare una email a info@accogliamoci.it entro le ore 20 di venerdì 12 giugno.

L’accesso per la stampa alla Piccola Protomoteca è previsto dal Portico del Vignola.

Per info: Alice Gussoni 347 449 17 24

Lo sterminio del popolo rom nel nazifascismo e la nuova intolleranza

Introduce:
Luigi Manconi
Presidente Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei Diritti Umani del Senato

Coordina:
Patrizio Gonnella
Presidente Cild

Partecipano:
Stefano Pasta
Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica di Milano
L’Europa nazista e i rom. Una storia dimenticata

Luca Bravi
Università di Chieti – L’Europa del Porrajmos/Samudaripen. Ascoltare oggi

La voce dei testimoni

Ernesto Grandini
Paolo Galliano

Conclude:
Carlo Stasolla
Presidente Associazione 21 luglio


Informazioni e accrediti:
L’accesso alla Sala è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.
Per gli uomini sono obbligatorie giacca e cravatta.
Si ricorda che per accedere al Senato è obbligatorio l’accredito.
Per informazioni e accrediti: 06.6706.5299 dirittiumani@senato.it
I giornalisti devono accreditarsi presso l’Ufficio stampa del Senato
Fax: 06.6706.2947 E-mail: accrediti.stampa@senato.it
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Nasce la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (Cild)

cild[tfg_social_share]Il 17 ottobre a Roma, a partire dalle ore 10 presso la sala Capranichetta (piazza Montecitorio), si terrà la prima Conferenza Nazionale della Cild, la Coalizione per le Libertà e i Diritti Civili, di cui anche l’Associazione 21 luglio fa parte.
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Di seguito il comunicato stampa della Cild.
Nasce la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili. Primo esperimento di contaminazione delle libertà, la Cild nasce da un grandissimo numero di organizzazioni della società civile italiana che hanno deciso di dar vita a questa Coalizione, pur nella eterogeneità dei temi trattati e delle proprie storie. Il presidente è Patrizio Gonnella, attuale presidente dell’Associazione Antigone.
Le associazioni che aderiscono sono: A buon diritto, Antigone, Arci, Arcigay, Asgi, Associazione 21 Luglio, Associazione Luca Coscioni, Associazione Nazionale Stampa Interculturale, Associazione Tefa Colombia – Cooperazione Internazionale Modena, Cie Piemonte, Certi Diritti, Cipsi, Cittadinanzattiva, Cittadini del mondo, Cospe, Diritto di sapere, Fondazione Leone Moressa, Forum Droghe, Lasciatecientrare, Lunaria, Movimento Difesa del Cittadino, Naga, Parsec, Progetto Diritti, Società della Ragione, Zabbara.
Le grandi questioni di cui ci occuperemo riguardano la lotta al razzismo e ogni forma di discriminazione, i diritti delle persone immigrate e di etnia rom e sinti, il contrasto a un sistema penale e penitenziario privo di garanzie e irrispettoso della dignità umana, la lotta alla corruzione e le battaglie per la trasparenza nella pubblica amministrazione, i diritti delle persone della comunità Lgbt, la questione droghe, i diritti dei minori, la violenza contro le donne.
Il 17 ottobre a Roma, a partire dalle ore 10 presso la sala Capranichetta (piazza Montecitorio), si terrà la prima Conferenza Nazionale che rappresenterà il primo momento pubblico della Coalizione.
In quell’occasione verranno pubblicizzate alla stampa tute le raccomandazioni presentate a Ginevra dalla nostra organizzazione al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite che, a partire dal 27 ottobre, dovrà giudicare il nostro paese.
Il 17 ottobre è prevista la partecipazione di: Luigi Manconi (presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica); Aryeh Neier (già direttore dell’American Civil Liberties Union, di Human Rights Watch e presidente della Open Society Foundations); Ivan Scalfarotto (Sottosegretario di Stato al Ministero delle Riforme costituzionali e Rapporti con il Parlamento); Min. Plen Gian Ludovico de Martino (Presidente Comitato Interministeriale per i Diritti Umani); Silvio di Francia (delegato del Sindaco di Roma per i Diritti Fondamentali); Balazs Dénes (Open Society Foundations); Aldo Morrone (presidente Fondazione Ime); Eligio Resta (Università di Roma Tre, filosofo del diritto); Antonio Marchesi (Presidente di Amnesty International); Judith Sunderland (Human Rights Watch); Mauro Palma Consiglio d’Europa; Uno studente del liceo classico Virgilio di Roma; Stefano Anastasia (Società della Ragione); Guido Barbera (Cipsi); Paolo Beni (Deputato PD); Valentina Brinis (A Buon Diritto); Marco Cappato (Associazione Luca Coscioni); Francesca Chiavacci (Arci); Luca Cusani (Naga); Daniele Farina (Deputato Sel); Costanza Hermanin (Open Society Foundations); Pier Paolo Inserra (Parsec); Laura Liberto (Cittadinanzattiva); Antonio Longo (Movimento Difesa del Cittadino); Giulio Marcon (Deputato Sel); Susanna Marietti (Antigone); Gennaro Migliore (Deputato Led); Leonardo Monaco (Certi Diritti); Grazia Naletto (Lunaria); Enrica Rigo (Law Clinic Università Roma Tre); Guido Romeo (Diritto di Sapere); Arturo Salerni (Progetto Diritti); Gianfranco Schiavone (Asgi); Gianluca Solera (Cospe); Maria Stagnitta (Forum Droghe); Carlo Stasolla (Associazione 21 Luglio); Gabriella Stramaccioni (Gruppo Abele); Gabriella Guido (Vicepresidente della Cild); Andrea Menapace (Cild).
Inoltre, il giorno prima della conferenza, una delegazione della Cild, con alcuni degli ospiti internazionali, alcuni parlamentari e il vicesindaco di Roma, si recheranno in visita presso il Cie di Ponte Galeria e il carcere di Regina Coeli.
Invitiamo i giornalisti e le redazioni che volessero ricevere in futuro le comunicazioni della Cild a mandare una mail all’indirizzo: ufficiostampa@cilditalia.org per essere aggiunti alla lista stampa.
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