Per Casapound curare rom e immigrati è una spesa inutile
«Abbiamo su tutto il territorio il problema con gli immigrati, con persone irregolari, con i roghi tossici….Pensiamo alla sanità, a quanto sono congestionati i nostri pronto soccorso. Casapound Italia attraverso l’introduzione di pronti soccorso light per i codici bianchi e i codici verdi vorrebbe decongestionare i pronto soccorso (…) e soprattutto ci chiediamo tutti gli sprechi a favore di immigrati, rom e clandestini per le loro cure potrebbero essere tutti dirottati per gli italiani. Bisogna ridurre assolutamente le spese inutili per fare prestazioni anche di un certo livello verso i clandestini, gli immigrati e i rom che non contribuiscono in nessun modo alla spesa totale sanitaria, non contribuiscono nè con le tasse nè in altro modo. Quindi per noi anche nella sanità prima gli italiani» (questo il link all’intervista).
Questo è stato l’incipit delle dichiarazioni rilasciate da Mauro Antonini leader di Casapound alla trasmissione Centro Suono Sport “Mettiamoci una croce” in data 19.02.2018
Perché la segnalazione
L’intervento del Candidato alla Regione Lazio, Mauro Antonini, ha richiamato immediatamente l’attenzione dell’equipe di lavoro dell’Osservatorio 21 luglio che ha segnalato le dichiarazioni agli organi competenti, per la rilevante gravità delle dichiarazioni sopra riportate, perché in netto conflitto con il diritto costituzionale, interno ed internazionale in materia di tutela alla salute e in materia di non discriminazione. Secondo il rappresentante di Casapound, infatti, il diritto di accedere alle cure mediche e all’assistenza sanitaria dipenderebbe dall’origine etnica e razziale delle persone.
L’Osservatorio
L’Osservatorio 21 luglio svolge una costante e scrupolosa attività di monitoraggio per tenere traccia degli “hate speech” e attivare misure correttive volte alla decostruzione degli stereotipi e dei pregiudizi che coinvolgono autorità, esponenti pubblici e media.