Tag Archivio per: osservatorio 21 luglio

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Per Casapound curare rom e immigrati è una spesa inutile

«Abbiamo su tutto il territorio il problema con gli immigrati, con persone irregolari, con i roghi tossici….Pensiamo alla sanità, a quanto sono congestionati i nostri pronto soccorso. Casapound Italia attraverso l’introduzione di pronti soccorso light per i codici bianchi e i codici verdi vorrebbe decongestionare i pronto soccorso (…) e soprattutto ci chiediamo tutti gli sprechi a favore di immigrati, rom e clandestini per le loro cure potrebbero essere tutti dirottati per gli italiani. Bisogna ridurre assolutamente le spese inutili per fare prestazioni anche di un certo livello verso i clandestini, gli immigrati e i rom che non contribuiscono in nessun modo alla spesa totale sanitaria, non contribuiscono nè con le tasse nè in altro modo. Quindi per noi anche nella sanità prima gli italiani» (questo il link all’intervista).
Questo è stato l’incipit delle dichiarazioni rilasciate da Mauro Antonini leader di Casapound alla trasmissione Centro Suono Sport “Mettiamoci una croce” in data 19.02.2018

Perché la segnalazione

L’intervento del Candidato alla Regione Lazio, Mauro Antonini, ha richiamato immediatamente l’attenzione dell’equipe di lavoro dell’Osservatorio 21 luglio che ha segnalato le dichiarazioni agli organi competenti, per la rilevante gravità delle dichiarazioni sopra riportate, perché in netto conflitto con il diritto costituzionale, interno ed internazionale in materia di tutela alla salute e  in materia di non discriminazione. Secondo il rappresentante di Casapound, infatti, il diritto di accedere alle cure mediche e all’assistenza sanitaria dipenderebbe dall’origine etnica e razziale delle persone.

L’Osservatorio

L’Osservatorio 21 luglio svolge una costante e scrupolosa attività di monitoraggio per tenere traccia degli “hate speech” e attivare misure correttive volte alla decostruzione degli stereotipi e dei pregiudizi che coinvolgono autorità, esponenti pubblici e media.

OSCAD

Pubblicati i dati OSCAD sui reati di matrice razzista

L’OSCAD, Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori, costituito nel 2010 presso l’Ufficio di staff del Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale, lo scorso 15 gennaio ha reso pubblici per la prima volta  i dati sulle segnalazioni ricevute relative a discriminazioni e ai reati di matrice discriminatoria dalla sua costituzione sino al 31 dicembre 2017.

Tutti i dati

In poco meno di sei anni sono state 2030 le segnalazioni ricevute: di queste 1036 son state riconosciute come reati di matrice discriminatoria di cui 272, ossia il  26%, concernenti il web.
Riguardo l’ambito discriminatorio, oltre la metà delle segnalazioni ricevute, ossia il 51,5 % (1046 segnalazioni su un totale di 2030), sono riferite all’ambito “razza/etnia” riscontrando un ulteriore aumento percentuale per i reati accertati: infatti, ben il 60% (622 casi su 1036) dei reati di matrice discriminatoria sono dovuti all’origine o provenienza della vittima.
Infine, nel solo corso dell’anno 2017 l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD) ha ricevuto complessivamente 128 segnalazioni, di cui 61 attinenti all’ambito discriminatorio razza/ etnia. Di quest’ultime, in linea con la casistica registrata dall’Osservatorio 21 luglio, risultano 2 gli episodi discriminatori avvenuti nei confronti di persone rom.

La fonte

Per visionare  i Dati dell’OSCAD clicca QUI.

Riccardo De Corato

"Delinquenti per cultura": Osservatorio 21 luglio segnala le dichiarazioni di Riccardo De Corato

«In determinate culture, la delinquenza s’impara fin da giovani» queste le parole pronunciate da Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio Regionale della Lombardia, per commentare un fatto di cronaca riguardante un’unica persona appartenente alla comunità sinti. «In questi anni, accanto a notizie di cronaca che vedevano le diverse etnie nomadi al centro di vicende criminose, abbiamo letto di iniziative, pagate con i soldi dei contribuenti, a loro favore – ha proseguito – Come possono i Comuni di centrosinistra, come Milano, continuare a fornire sostegno a queste persone? Ben sapendo quanto comportamenti criminosi siano insiti nel loro stile di vita?» (Qui il link all’articolo che riporta le dichiarazioni).

Perché la segnalazione

Tali frasi hanno richiamato immediatamente l’attenzione dell’equipe di lavoro dell’Osservatorio 21 luglio che ha segnalato le dichiarazioni agli organi competenti, esprimendo preoccupazione per la visione che viene data tout court delle comunità rom e sinte.
I commenti rilasciati sulla vicenda, oltre ad avere carattere congetturale e generalizzante «contribuiscono alla diffusione di pregiudizi e stereotipi – si legge nella lettera di Associazione 21 luglio alle autorità – suscettibili di radicare ancor più nell’immaginario collettivo la visione di rom e sinti come altro da sé, come un “problema”, penalizzando così indistintamente l’intera comunità e alimentando nella popolazione residente un sentimento di rigetto e di intolleranza».
Attribuire la delinquenza a un’appartenenza etnica o culturale è un pregiudizio gravissimo, tanto più se un messaggio del genere viene diffuso da rappresentanti politici che avrebbero il compito – proprio in virtù del ruolo che ricoprono e per il maggiore impatto delle proprie idee nella società – di arginare la diffusione di sentimenti di intolleranza e xenofobia.

L’Osservatorio

L’Osservatorio 21 luglio svolge una costante e scrupolosa attività di monitoraggio per tenere traccia degli “hate speech” e attivare misure correttive volte alla decostruzione degli stereotipi e dei pregiudizi che coinvolgono autorità, esponenti pubblici e media.
Guarda la mappa dei “discorsi d’odio” 2017.
Foto di LaMartesana.it

ANTIZIGANISMO 2.0. Rapporto Osservatorio 21 luglio (2013 – 2014)

Rom e sinti in Italia continuano a essere vittime dei discorsi di odio pronunciati da esponenti politici, che alimentano un’immagine indistintamente negativa e penalizzante di tali comunità. Lo rivelano i dati di “Antiziganismo 2.0″, il rapporto 2013-2014 dell’Osservatorio nazionale sull’incitamento alla discriminazione e all’odio razziale dell’Associazione 21 luglio, giunto alla seconda edizione e finanziato da Open Society Foundations.
Scarica il rapporto

Antiziganismo 2.0: ogni giorno odio contro i rom nelle parole dei politici

Rom e sinti in Italia continuano ad essere vittime dei discorsi di odio pronunciati, nella gran parte dei casi, da esponenti politici: più di un caso al giorno di incitamento all’odio, discriminazione e discorso stereotipato che ha come conseguenza quella di alimentare un’immagine indistintamente negativa e penalizzante di tali comunità nel nostro Paese.
È quanto emerge da “Antiziganismo 2.0”, il rapporto 2013-2014 dell’Osservatorio nazionale sull’incitamento alla discriminazione e all’odio razziale dell’Associazione 21 luglio, giunto alla seconda edizione e finanziato da Open Society Foundations.
Dal 16 maggio 2013 al 15 maggio 2014, il monitoraggio dell’Osservatorio 21 luglio, effettuato su 129 fonti (tra cui quotidiani nazionali e locali, cartacei e on line, agenzie stampa e social media) ha rilevato 428 casi complessivi di discorsi d’odio verso rom e sinti – 1,17 casi in media al giorno – di cui più della metà (il 56,3%) classificati come episodi gravi (“incitamento all’odio” e “discriminazione”), che denotano le più significative forme di razzismo antirom.
I restanti 187 casi (il 43,7% del totale) si configurano invece come “discorsi stereotipati”, categoria nella quale sono stati inseriti tutti gli episodi di discorsi d’odio consistenti in dichiarazioni che adottano un linguaggio indiretto o comunque non esplicitamente penalizzante e/o razzista, ma in ogni caso reiterano e amplificano pregiudizi e stereotipi penalizzanti.
Secondo i dati di “Antiziganismo 2.0”, il 79% delle segnalazioni di discorsi d’odio complessivi si riconduce a dichiarazioni, diffuse attraverso gli organi di informazione, di esponenti politici. Di questi, il 70% risulta appartenente a partiti di destra e centro-destra, con un 28% riferito esclusivamente alla Lega Nord.
Quanto alla collocazione geografica delle segnalazioni, l’88,5% è stato registrato al nord e centro-nord, con Liguria e Veneto che sono passate rispettivamente dal 2% al 7,5% e dal 6,4% al 12% rispetto all’anno precedente, mentre nel Lazio si è concentrato il 22% delle segnalazioni nazionali con Roma che, da sola, rappresenta il 21% dei casi totali. Milano si attesta al 15% delle segnalazioni nazionali, seguita da Genova (6%), Torino (5%), Vicenza (4,5%) e Lucca (2,5%).
Per quanto riguarda invece i soli episodi gravi, che si manifestano con la media di circa 1 episodio ogni due giorni, il rapporto evidenzia come nel 72% dei casi i discorsi di odio siano stati pronunciati da esponenti politici, mentre nel 18% gli autori si sono rivelati giornalisti.
Per ciò che concerne l’area politica si conferma la maggioranza delle segnalazioni relative alla destra e al centro destra (il 65%), con la Lega Nord a detenere, ancora una volta, il primato, seguita da PDL e Forza Italia (14%) e formazioni di destra e estrema destra, quali CasaPoundFiamma TricoloreForza NuovaFratelli d’Italia e La Destra (23%).
La distribuzione su scala regionale e cittadina confermano i dati precedenti con un centro-nord all’86% di episodi, con il Lazio al 18%, la Lombardia al 22% e il Veneto al 12%. Prevedibilmente Roma e Milano mantengono il record di segnalazioni sia a livello regionale (90% per Roma e 67% per Milano) che a livello nazionale (16% per Roma e 15% Milano), Genova si attesta al 67% a livello regionale e al 5% nazionale, Torino al 77% regionale e al 6% nazionale e Vicenza al 40% regionale e al 5% nazionale.
In seguito ai casi descritti, l’area legale dell’Associazione 21 luglio ha intrapreso 88 azioni correttive, tra cui 53 segnalazioni all’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), 11 lettere di diffida, 6 esposti al Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti, e 2 segnalazioni all’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori di Polizia di Stato e Carabinieri (OSCAD).
«I dati del rapporto – afferma l’Associazione 21 luglio – confermano come l’antiziganismo sia una piaga altamente diffusa nel nostro Paese, che è urgente contrastare attraverso un’azione di denuncia e intervento nei confronti di chi si rende irresponsabilmente promotore di discorsi d’odio, in particolar modo se investito di una carica pubblica e/o elettiva, nei confronti di una minoranza vulnerabile cui viene costantemente privata la possibilità di replicare».
«La pericolosità di tali discorsi – conclude l’Associazione 21 luglio – è insita soprattutto nel fatto che essa rende maggiormente accettabili se non addirittura condivisibili da parte dell’opinione pubblica posizioni estreme e apertamente razziste, e risulta quindi un terreno fertile per un’eventuale ulteriore escalation di odio nei confronti di rom e sinti».
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ANTIZIGANISMO 2.0. Rapporto Osservatorio 21 luglio (2012-2013)

Il Rapporto Osservatorio 21 luglio 2012-2013 analizza i risultati del lavoro dell’Osservatorio nazionale sull’incitamento alla discriminazione e all’odio razziale dell’Associazione 21 luglio.
Le attività dell’Osservatorio 21 luglio sono finanziate da Open Society Foundations con il contributo della Fondazione Migrantes.
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