Bambini rom e non rom: a scuola una lezione speciale
Ore 13. Il suono della campanella della scuola segna la fine dell’ora di lezione. Ancori pochi minuti e in classe arriverà un nuovo insegnante. Ma per alcuni bambini rom e non rom di prima e seconda media quella che sta per iniziare è una lezione diversa dalle altre. Un’ora molto speciale.
David, Giorgia, Serif, Armando, Sharon e Giorgio arrivano puntuali nella grande aula dove ad attenderli c’è Sara, la loro maestra danza terapeuta. E così i bimbi rom e non rom di questa scuola media alla periferia di Roma iniziano la loro nuova lezione di Danza Movimento terapia.
David, Giorgia, Serif, Armando, Sharon e Giorgio sono tra i 48 bambini (di cui 29 rom) delle scuole ementari e medie che partecipano alle attività del progetto “Danzare la vita”, realizzato dall’Associazione 21 luglio con il sostegno della fondazione Alta Mane Italia. Il progetto ha come obiettivo principale quello di costruire la cittadinanza, promuovendo l’incontro tra culture diverse e favorendo il superamento dell’esclusione e della marginalità sociale a partire proprio dall’ambito scolastico.
A ritmo di musica, seguendo le indicazioni dell’insegnante, i giovani studenti si cimentano in una serie di esercizi fisici che rientrano in una modalità educativa (la Danza Movimento terapia e il Movimento Creativo) che utilizza il corpo e il movimento come principale canale di comunicazione per promuovere la salute e lo sviluppo del bambino.
I bambini rom e non rom sembrano divertirsi e rilassarsi. Frequentano classi diverse ma, da quando frequentano il corso, iniziano a conoscersi tra di loro e a diventare amici. In più, per i bimbi rom, che vivono in due centri di raccolta rom della Capitale – dei “campi nomadi” in muratura – è un modo per facilitare il proprio inserimento scolastico e instaurare relazioni con i propri coetanei non rom. Lontano dalla dimensione “ghettizzante” dei “campi” e degli altri luoghi riservati a soli rom.
A un tratto Sara, la danza terapeuta, che durante l’attività è accompagnata da Dzemila, mediatrice culturale dell’Associazione 21 luglio, ferma la musica e propone ai bambini un nuovo esercizio. I bimbi si suddividono a coppie e, in ogni coppia, uno di loro viene bendato. Il bimbo con gli occhi liberi ha quindi il compito di accompagnare lentamente il suo compagno attraverso la sala, appoggiandogli una mano sulla spalla per guidarlo nella giusta direzione. Obiettivo di questo esercizio è che il bambino sviluppi ancor più il suo senso di orientamento e aumenti la propria capacità di relazione con i compagni.
Poco dopo, su input dell’insegnate, l’esercizio assume delle varianti. L’unico bimbo bendato deve seguire le indicazioni degli altri bambini i quali, a turno, iniziano ad attrarre la sua attenzione con la voce o con dei rumori. E quando Sara dice stop al bimbo bendato il compito di indovinare in che punto della sala si trova.
E così via per tutti i bimbi del corso: anche in questo caso si tratta di una modalità educativa che mira alla ricerca di equilibrio e armonia tra il mondo “che sta dentro” e il mondo “che sta fuori” del minore. In questo modo, poi, i giovani studenti acquisiscono maggiore sicurezza in se stessi e nei rapporti con i propri coetanei, oltre che con gli insegnanti e con le proprie famiglie.
La Danza Movimento terapia è solo una delle attività del progetto “Danzare la vita”: oltre ad essa il progetto prevede un corso di flamenco e un laboratorio di arte teatrale.
Parte integrante del progetto sono inoltre la cura e lo sviluppo dei rapporti con le famiglie dei bambini coinvolti nei laboratori, in particolare di quelli rom; l’organizzazione di incontri con il corpo docente; l’organizzazione di incontri nelle classi dei bambini coinvolti nel progetto; l’organizzazione di attività extrascolastiche nel periodo estivo.
L’Associazione 21 luglio, nell’ambito del progetto, svolge infine attività di monitoraggio delle condizioni dei campi in cui vivono i minori coinvolti e attività di advocacy, intraprendendo azioni volte a rimuovere eventuali violazioni dei diritti dell’infanzia.
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