Articoli

Memoria: abbiamo incontrato insegnanti, social workers e politici

Nella vita delle persone rom e sinte, un peso importante, allo stato attuale, lo hanno alcune categorie di persone. Tra queste, sicuramente, vi sono gli insegnanti, gli assistenti sociali e i decisori politici. Nel loro quotidiano, infatti, sono tra coloro che, con il loro lavoro, possono favorire politiche di inclusione e di superamento degli stereotipi.

Gli insegnanti attraverso la promozione di politiche scolastiche che affrontino le discriminazioni istituzionali consente così di favorire il successo scolastico degli studenti. Gli assistenti sociali e le altre figure che operano in questo settore per poter garantire una valutazione più ampia sul benessere dei bambini rom e sinti. Nel caso dei decisori politici, invece, per promuovere una diversa politica abitativa e garantire il diritto alla casa delle persone rom e sinti, superando così i mega-campi presenti in alcune città italiane.

 

A tale scopo erano dedicati tre toolkit – prodotti nell’ambito del progetto RemAgainstDisc (Reinforcing historical memory of the Porrajmos to combating discrimination), finanziato dal Citizens, Equality, Rights and Values Programme dell’Unione Europea – pubblicati la scorsa primavera. 

A questa pubblicazione hanno fatto seguito diversi incontri di disseminazione che, in diverse città italiane, hanno visto i responsabili del progetto incontrare persone appartenenti a queste tre categorie professionali (in totale oltre 150).

Gli incontri sono stati un momento di confronto e scambio sui toolkit e di attivazione di esperienze positive.

 

Un lavoro che, come molti altri output del progetto, andrà oltre il termine stabilito, potendo durare nel tempo e aiutando sempre più a sensibilizzare sul necessario superamento di ogni discriminazione contro le persone rom e sinte.

Inclusione di rom e sinti. Un incontro dedicato agli assistenti sociali

Gli assistenti sociali, insieme ad altre categorie professionali, hanno un grande impatto nei percorsi di inclusione di rom e sinti.
Per questo, nell’ambito del progetto Reinforcing historical memory of the Porrajmos to combating discrimination (RemAgainstDisc), abbiamo messo a punto un booklet rivolto proprio a questi operatori.

È possibile consultare il booklet in italiano e in inglese.

Il prossimo 22 novembre, dalle 11.00 alle 13.00, presso “Chikù cultura e cibo” (viale della Resistenza, Comparto 12, Napoli, quartiere di Scampia, sede di Chi rom e… Chi no) ci sarà una tavola rotonda che, a partire dai contenuti del booklet, sia di condivisione di prassi, metodologie, riflessioni e contenuti intorno al tema dell’inclusione di rom e sinti.

Nel dettaglio il progetto RemAgainstDisc, finanziato dal programma Citizens, Equality, Rights and Values Programme della Commissione Europea, mira a combattere gli stereotipi e i pregiudizi attraverso la conoscenza della storia, ma anche degli elementi culturali che caratterizzano rom e sinti. È questo il modo in cui è possibile superare le discriminazioni istituzionali verso queste persone. Per questo Associazione 21 Luglio, Sucar Drom, Università di Firenze e Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili hanno lavorato e pubblicato tre toolkit rivolti a insegnanti, assistenti sociali e decisori politici.

L’importanza di parlare di Porrajmos nei libri scolastici

Sono circa 500.000 le persone rom e sinte uccise dai regimi nazifascisti. Da molti questo genocidio viene chiamato Porrajmos. Nonostante le sue dimensioni, la memoria storica di quegli eventi è poco conosciuta e non ha aiutato a costituire un patrimonio collettivo che consentisse di prevenire discriminazioni e stereotipi verso queste persone che, anche se in forme diverse, sono sopravvissute alla fine dei regimi totalitari del ‘900.

Il progetto RemAgainstDisc (Reinforcing historical memory of the Porrajmos to combating discrimination), finanziato nell’ambito del Citizens, Equality, Rights and Values Programme dell’Unione Europea, e a cui lavorano la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, l’Università di Firenze, Sucar Drom e Associazione 21 Luglio, ha tra i suoi obiettivi proprio questo.

Uno degli interventi previsti ha riguardato la sensibilizzazione verso case editrici che pubblicano libri per scuole di ogni ordine e grado e per le università, affinché nei testi scolastici sia presente un riferimento specifico a cosa fu il Porrajmos.

Il Prof. Luca Bravi, ricercatore dell’Università di Firenze ha, a tal proposito elaborato il testo che segue:

 

Il Porrajmos

Notte del 2 agosto 1944, Birkenau, “campo degli zingari” (Zigeunerlager, settore BII-E). Fino al giorno prima regnava il rumore della vita, seppur in un campo di sterminio, nell’area del Lager destinata a rom e sinti, una minoranza linguistica giunta in Europa dall’Asia a partire dal XIV secolo e oggetto di antichi pregiudizi: allo Zigeunerlager insieme vivevano, e aspettavano di morire, migliaia di famiglie. Ora non c’è che il silenzio: in una sola notte i nazisti hanno “liquidato” il campo, sterminando i suoi internati. Oltre quattromila uomini, donne e bambini sono stati assassinati prima dell’alba. Nonostante questa scena e altre analoghe viste in tutta Europa siano rimaste a lungo nei ricordi degli altri internati e nelle testimonianze dei pochissimi sopravvissuti sinti e rom, e a dispetto della vasta documentazione di questo altro sterminio, la vicenda dei rom e sinti ad Auschwitz rappresenterà a lungo una memoria assente: quando tutto finirà si farà fatica a studiare e a riconoscere un evento tragico e radicale tanto quanto la Shoah: il Porrajmos. 

La parola Porrajmos significa “divoramento”, ed è utilizzata per indicare lo sterminio di rom e sinti subito prima e durante la seconda guerra mondiale: si stima che 500.000 di loro siano stati assassinati dopo essere stati perseguitati dalla Germania nazista per due ragioni diverse e convergenti: inizialmente erano ritenuti “asociali”, successivamente sono stati considerati, come gli ebrei, “razzialmente inferiori”, e per questo cacciati e annientati. 

Anche l’Italia fascista prima e la Repubblica sociale italiana poi, espellendo, respingendo, internando e deportando rom e sinti per anni, ha partecipato al Porrajmos.

Le risorse online proposte: 

 

In occasione di un incontro svoltosi proprio all’Università di Firenze, a cui hanno partecipato diversi responsabili delle case editrici, è stato introdotto il tema del Porrajmos e il testo in questione è stato proposto, con l’obiettivo che, anche a seguito di un percorso di condivisione, possa essere introdotto all’interno dei libri, costituendo così parte di quella scoperta della memoria storica, così fondamentale per guardare al futuro senza il peso dei pregiudizi e delle discriminazioni.

Roma: Un piano vicino alle linee guida di Associazione 21 luglio

La Giunta Capitolina, con la delibera n.235 del 07/07/2023 ha recepito la nuova Strategia nazionale di uguaglianza, inclusione e partecipazione di Rom e Sinti 2021-2030 e ha approvato il Piano d’azione Cittadino per il superamento del “Sistema Campi” 2023-2026.

Nel 2022, l’assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale aveva attivato il percorso partecipativo denominato “In dialogo con la città”, coinvolgendo gli Enti del Terzo Settore nel definire un modello di intervento volto al superamento dei Villaggi attrezzati e all’inclusione delle popolazioni rom e sinti nel territorio di Roma Capitale.

I lavori del tavolo di co-programmazione avevano avuto luogo nel periodo da giugno a novembre dello scorso anno. Organizzati in sei sottogruppi tematici, avevano trattato i seguenti argomenti: antiziganismo e partecipazione, regolarizzazione dei documenti, accesso a un alloggio adeguato, assistenza sanitaria, occupazione e istruzione.

Il Piano d’azione Cittadino approvato lo scorso luglio mira a garantire i diritti fondamentali delle persone che vivono nei “Villaggi attrezzati”, attraverso azioni coerenti con le priorità emerse dai tavoli di co-programmazione. Le azioni del Piano sono strutturate in quattro aree tematiche: contrasto all’antiziganismo e partecipazione; regolarizzazione documentale; accesso all’abitazione, inclusione sociale e promozione della salute; accesso all’istruzione e al lavoro.

L’Amministrazione Capitolina riconosce e si impegna a mantenere il contrasto all’antiziganismo e la promozione della partecipazione di rom e sinti come principi cardine trasversali a ogni area tematica.

Come premessa essenziale per la riuscita degli interventi previsti dal Piano, l’Amministrazione capitolina riconosce la necessità di un lavoro sistemico che preveda il dialogo tra i diversi attori coinvolti, valorizzando anche il contributo della società civile, delle imprese sociali e del Terzo Settore. In tutte le fasi di attuazione del Piano, dalla co-progettazione e realizzazione degli interventi fino al monitoraggio e valutazione degli esiti, l’amministrazione prevede inoltre il coinvolgimento attivo delle comunità rom e sinti, elemento imprescindibile per il superamento del “Sistema campi”.

I principi espressi nel Piano risultano in forte sintonia con le linee guida di superamento degli insediamenti monoetnici che Associazione 21 luglio ha sviluppato e disseminato in Italia nell’ultimo biennio, rappresentando, pertanto, un importante passo in avanti verso la fine della stagione dei “campi rom” romani.

È possibile leggere il Piano d’azione Cittadino cliccando qui.

È stato promulgato il quadro strategico nazionale per l’uguaglianza, l’inclusione e la partecipazione dei rom in Italia

Associazione 21 luglio, insieme a  Consorzio Nova, Fondazione Romanì, Casa della Carità, Arci Solidarietà Onlus e Associazione Rom Sinti Prato hanno coordinato il lavoro di monitoraggio della Strategia nazionale di inclusione di Rom, Sinti e Caminanti.

Il testo è stato approvato dalla Comunità Europea a maggio di quest’anno.

È possibile leggere il rapporto cliccando qui

 

Superare la discriminazione di Rom e Sinti. I toolkit per insegnanti, assistenti sociali e decisori politici

Combattere gli stereotipi e i pregiudizi attraverso la conoscenza della storia, ma anche degli elementi culturali che caratterizzano rom e sinti. È questo il modo in cui è possibile superare le discriminazioni istituzionali verso queste persone.

Per questo Associazione 21 Luglio, Sucar Drom, Università di Firenze e Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili hanno lavorato e pubblicato tre toolkit rivolti a insegnanti, assistenti sociali e decisori politici.

La pubblicazione di questi materiali rientra nell’ambito del progetto RemAgainstDisc (Reinforcing historical memory of the Porrajmos to combating discrimination), finanziato dal Citizens, Equality, Rights and Values Programme dell’Unione Europea. Dopo aver proceduto ad una fase di ricerca relativa allo sterminio di rom e sinti e aver fatto confluire questi materiali nel rinnovato museo virtuale “Dall’antiziganismo al genocidio”, con questi toolkit si passa dalla memoria storica all’azione.

INSEGNANTI

Promuovere la comprensione di come il pregiudizio in atto nei confronti di Rom e sinti affondi le sue radici nel trattamento storico riservato loro dalle dittature nazista e fascista, ma anche nei primi anni della Repubblica, attraverso ad esempio l’istituzione delle classi speciali “Lacio Drom” serve ad aumentare la conoscenza di quel periodo per superare i pregiudizi odierni. Promuovere politiche scolastiche che affrontino le discriminazioni istituzionali consente così di favorire il successo scolastico degli studenti.

Scarica il toolkit in italiano e in inglese

ASSISTENTI SOCIALI

Fornire un’adeguata conoscenza di come i pregiudizi attuali derivino dal periodo delle dittature nazi-fasciste, in in particolare sull’inadeguatezza delle madri rom; fare in modo che questa ricostruzione storica, accompagnata da una maggiore conoscenza di alcuni elementi culturali, possa entrare nel merito della valutazione fatta da questi professionisti sul benessere dei bambini rom e sinti.

Scarica il toolkit in italiano e in inglese

DECISORI POLITICI

Sensibilizzare su come i mega-campi presenti in alcune città italiane rispondano ai principi di concentrazione e di esclusione praticati durante il nazifascismo. Offrire soluzioni per promuovere una diversa politica abitativa e garantire il diritto alla casa delle persone rom e sinti.

Scarica il toolkit in italiano e in inglese

‘Oltre il campo’: continuano le presentazioni della ricerca, da Asti a Cagliari

Cagliari e Asti. Sono queste le due città italiane che ospiteranno – a dicembre – la ricerca ‘Oltre il campo’ condotta da un team di ricercatori di Associazione 21 luglio. Nelle scorse settimane, Carlo Stasolla e Agnese Vannozzi, rispettivamente presidente e coordinatrice dell’Organizzazione, sono stati invitati dall’amministrazione comunale di Collegno, in provincia di Torino. Anche in questo caso hanno presentato al sindaco, al prefetto, a rappresentanti di associazioni e della comunità rom, le linee guida per il superamento della baraccopoli, presente sul territorio dal 1997.

Oltre il campo’ è un’analisi comparativa con linee guida per amministratori pubblici, redatta grazie al supporto della Fondazione Migrantes. Il lavoro è già stato presentato presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera, lo scorso settembre, nell’ambito del convegno dal titolo Oltre il campo. Superare i campi rom in Italia: dalle sperimentazioni di ieri alle certezze di oggi’. In quella occasione sono intervenuti i comuni di Moncalieri, Palermo e Sesto Fiorentino e delegazioni di altre città italiane, attivisti, associazioni, comunità rom.

Il prossimo appuntamento è fissato per venerdì 3 dicembre, a Cagliari. Durante il convegno organizzato dalla Caritas diocesana, il presidente di Associazione 21 luglio presenterà il rapporto “Oltre il campo” e incontrerà nei giorni successivi gli assessori alle politiche sociali dei Comuni di Sassari, Selargius e Monserrato. Il 18 dicembre, in compagnia di Agnese Vannozzi, presenterà il rapporto ad Asti, in questo caso organizzato da Migrantes Diocesana. Nella stessa occasione incontreranno rappresentanti dell’Amministrazione locale.

‘Le chiavi di casa’. Il reportage di Jesus

‘Le chiavi di casa’. È questo il titolo del reportage realizzato da Jesus.

All’interno delle pagine ci sono storie di vita.

C’è il racconto di Marijo e Fahreta, e c’è quello di Vlado e dei suoi sette figli, di Hanifa e e c’è la storia di Sevla.

Leggendo il lavoro di Ilaria De Bonis, corredato dalle foto di Stephanie Gengotti, troverete il contributo di Monsignor Gianpiero Palmieri, vicegerente della Diocesi di Roma, quello di don Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma con la delega alla Carità e alla Pastorale dei Migranti e dei Rom.

Troverete anche il contributo di Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio. “In Europa per un senso di colpa legato alla repressione degli zingari, ci sono molti bandi e fondi a disposizione, intere carriere si basano su quella che è ancora definita una ‘emergenza’. Ma l’emergenza non esiste”.

Buona lettura!

 

JE1021_De Bonis (2)

Superare i campi rom? Si può fare! Agenda Roma 2021

Superare i campi rom è un obiettivo possibile e concreto. Per farlo sono necessari 4 anni, 6 fasi e 16 azioni da promuovere secondo un preciso cronoprogramma. È questo il contenuto di ‘Agenda Roma 2021’: un piano dettagliato, frutto di una ricerca condotta e redatta da Associazione 21 luglio, indirizzata ai decisori politici della futura amministrazione comunale che dal prossimo autunno si insedierà in Campidoglio. Associazione 21 luglio che da anni dedica impegno alla tutela dei diritti delle comunità rom, ha lavorato allo studio partendo dalle istanze perché ‘chi vive il disagio, conosce la soluzione’.

Fallimentari le politiche ‘speciali’ finalizzate al superamento dei campi, immaginate fino ad ora dalle amministrazioni comunali. Agenda Roma 2021 sarà presentata alla stampa nelle prossime settimane e sottoposta ai candidati sindaco delle prossime comunali perché “L’occasione è storica, a Roma la vergogna dei campi rom può veramente essere archiviata al passato, a vantaggio di tutti” commenta Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio.

foto Daniele Napolitano

I rom dell’area F di Castel Romano chiedono alla Raggi di mantenere le promesse. Associazione 21 luglio: «Evitiamo ennesimo flop del Piano rom».

«Questa mattina sono partite le nostre operazioni di sgombero dell’Area F del campo rom di Castel Romano – aveva dichiarato Virginia Raggi il 25 marzo scorso – Abbiamo avviato una collaborazione con tutte le famiglie che hanno sottoscritto il “Patto di Responsabilità Solidale”: si tratta di un sostegno temporaneo nei confronti di coloro che si impegnano a trovare un regolare lavoro, mandare i propri figli a scuola. Per coloro che hanno fragilità, abbiamo avviato il percorso di assistenza così come avviene per chiunque si trovi nelle stesse condizioni».

Questa mattina gli abitanti dell’Area F di Castel Romano hanno manifestato in Campidoglio per ricordare alla prima cittadina le promesse fatte. Sei famiglie sono state effettivamente collocate in co-housing in case popolari che sono parte della “riserva ERP” a disposizione del Comune di Roma per l’emergenza abitativa. Quattro famiglie sono state invece poste all’interno di “Covid Hotel”. Hanno accettato con fiducia questa sistemazione malgrado la difficoltà. Le famiglie sono state infatti poste in quarantena, pur risultano negative ai test alle quali erano state sottoposte, e smembrate, visto che solo ad una persona adulta, insieme ai bambini, è stato consentito l’ingresso. A tre famiglie non è stata offerta alcuna soluzione e sono in attesa di un appuntamento con le assistenti sociali di riferimento per intraprendere il percorso burocratico con la sottoscrizione del “Patto di Solidarietà”.

La promessa dell’Amministrazione Capitolina è pertanto stata realizzata a metà e oggi le famiglie, al grido di “NESSUNO RESTI INDIETRO!” hanno chiesto all’Amministrazione Comunale di promuovere il percorso di inserimento abitativo che era stato verbalmente garantito. «La nostra richiesta – hanno affermato le famiglie – non si fonda su pretese arbitrarie ma su impegni assunti da parte dei referenti istituzionali e per questo chiediamo che alle parole seguano i fatti».

L’appello delle famiglie è stato consegnato alla presidente della Commissione Politiche Sociali di Roma Capitale, Agnese Catini, presente alla manifestazione.

Associazione 21 luglio si è posta da subito a fianco delle famiglie rom affinché venga garantito il diritto a un alloggio dopo la distruzione dei container dove aveva vissuto per 9 anni. Secondo Carlo Stasolla: «Dopo lo sgombero di Camping River, con 300 persone finite per strada, e quello del Foro Italico, che ha visto una ventina di famiglie scappare dalla furia delle ruspe, non vorremmo assistere all’ennesimo flop del Piano rom della Raggi. Alle famiglie dell’area F è stata fata una promessa, quella di avviare un percorso di inclusione attraverso l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Loro hanno concesso fiducia accettando anche di entrare in Covid Hotel pur non comprendendone la ragione. Vigileremo e lotteremo a fianco delle famiglie fino a quando l’impegno assunto da questa Amministrazione non si traduca in realtà».

Associazione 21 luglio ETS - Largo Ferruccio Mengaroni, 29, 00133, Roma - Email: info@21luglio.org - C.F. 97598580583 - Privacy Policy - Cookie Policy