Roma, superato ieri il numero di sgomberi forzati di tutto il 2016
Lunedì mattina (23 ottobre) presso via di Torre Spaccata si è consumato a Roma lo sgombero forzato numero 29 dall’inizio del 2017 nei confronti di un insediamento informale abitato da circa 20 persone di cui almeno un minore.
Con quella di ieri si è superato il totale di operazioni effettuate dalle forze dell’ordine in tutto il 2016, stimando il coinvolgimento di 363 persone e un costo totale di 455.565 euro che equivale a una spesa pro-capite di 1255 euro. Già in estate Associazione 21 luglio aveva espresso la propria preoccupazione pubblicando un brief dal titolo significativo, “il ritorno delle ruspe”, in cui denunciava un incremento degli sgomberi forzati pari al 133% negli ultimi otto mesi (1° novembre 2017 – 30 giugno 2017) rispetto agli otto precedenti.
Gli sgomberi forzati violano i trattati internazionali sui diritti umani che riconoscono il diritto a un alloggio adeguato tra cui il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite. Quest’ultimo ha specificato che gli sgomberi possono essere effettuati esclusivamente come ultima risorsa, dopo aver esaurito tutte le altre possibili alternative, e solamente quando vengano predisposte delle appropriate garanzie procedurali quali: a) una genuina ed effettiva consultazione con gli interessati; b) la previsione e l’accesso a vie di ricorso legale e la possibilità di ottenere una compensazione adeguata per la perdita dei beni privati; c) un preavviso congruo e ragionevole riguardo l’operazione e le informazioni adeguate sulle modalità dell’operazione; d) la presenza di rappresentanti istituzionali e la possibilità di identificare tutti coloro che conducono lo sgombero; e) il divieto di condurre lo sgombero durante le ore notturne o in condizioni meteorologiche avverse; f) la predisposizione di soluzioni alternative adeguate per coloro che non sono in grado di provvedere a loro stessi; g) il divieto di rendere senza tetto le persone interessate dallo sgombero né di renderle vulnerabili a ulteriori violazioni dei diritti umani.
Nell’esprimere la propria preoccupazione di fronte alla netta intensificazione delle operazioni di sgombero forzato a Roma Associazione 21 luglio ribadisce la necessità di abbandonare l’approccio sicuritario in favore di politiche sociali inclusive, anche per quanti vivono negli insediamenti informali della Capitale.