“Asyslum. Dalle ‘istituzioni totali’ di Goffman ai ‘campi rom’ della città di Roma
«Per definire l’oggetto del presente studio, cioè i “campi rom” voluti, finanziati e in parte realizzati da tutte le Giunte Capitoline tra il 1994 e il 2018, sono necessari un neologismo e una metafora.
La metafora è quella del “campo rom” come istituzione totale, il neologismo è AsySlum.
AsySlum è un neologismo formato da due parole, Asylums e Slum. Il primo termine richiama il titolo dell’omonimo lavoro di Goffman, a cui la presente ricerca si è ispirata. Slum – al pari di favela, baraccopoli, bidonville – è un termine che indica un insediamento urbano densamente popolato e collocato ai margini di una metropoli.
I “campi rom” allestiti a Roma dall’Amministrazione locale, quindi con i soldi pubblici, dall’inizio degli anni Novanta e la seconda decade degli anni Duemila, sono tecnicamente degli slum monoetnici, dove sono state concentrate, con
intento segregazionista (Asylum), le famiglie in emergenza abitativa assimilabili alla categoria dei rom».