Roma e Reggio Calabria: gli incontri conclusivi di LabRom
Dopo Torino, anche Roma e Reggio Calabria hanno ospitato gli incontri di LabRom.
In queste due nuove tappe gli argomenti principali degli incontri sono stati, di nuovo, la condizione abitativa di rom e sinti in Italia – per alcuni ancora segregante e discriminatoria – e il tema dell’infanzia e la genitorialità.
Attivisti, ricercatori, associazioni, organizzazioni e operatori pastorali si sono incontrati al centro e al sud Italia, per condividere le proprie esperienze e costruire nuove idee in ambito professionale proprio attraverso il confronto.
Non solo criticità e problemi, come a Torino, anche a Roma e Reggio Calabria sono state portate esperienze positive. Tra queste, Ahmet Sadikov – un giovane rom che vive a Mazara del Vallo – ha mostrato ai partecipanti le testimonianze delle attività di musica e danza che porta avanti con i ragazzi e le ragazze che frequentano il centro di aggregazione giovanile “Casa della Comunità Speranza” nella città siciliana.
A Reggio Calabria, Ferizai Musa ha parlato invece delle attività di doposcuola per bambini rom che gestisce insieme alla sua associazione a Messina. Giovane rom vittima di discriminazioni quando frequentava la scuola, Ferizai ha deciso di trarre del buono da quella esperienza negativa: “ho capito che senza una solida scolarizzazione” – spiega – “è molto più facile essere discriminati”. Per questo con il suo doposcuola autogestito fornisce attività di sostegno e potenziamento allo studio, sia per i bambini sia per i genitori.
LabRom si è concluso con un bilancio positivo sia degli organizzatori sia dei partecipanti ed è stato considerato uno spazio fondamentale di sostegno e crescita professionale, oltre che un momento di riflessione importante per il raggiungimento di nuovi obiettivi.
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