Le raccomandazioni dell’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite al governo italiano
Lo scorso gennaio una delegazione dell’Ufficio dell’Alto commissariato della Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha visitato tre città italiane a seguito delle informazioni ricevute (nell’anno precedente) relative a casi di razzismo e di intolleranza nei confronti di particolari gruppi di individui fino a sfociare in crimini d’odio.
La visita a Roma dell’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite
Oltre Napoli e Milano, la delegazione ha effettuato sopralluoghi anche nella città di Roma: qui, Associazione 21 luglio l’ha incontrata e ha manifestato preoccupazione sulla condizione delle comunità rom e sinte e sul fenomeno dell’antigitanismo che le colpisce.
Nelle scorse settimane l’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha pubblicato il rapporto della missione in Italia, precisando che “La discriminazione strutturale nei confronti della comunità rom, sinti e caminanti e l’antigitanismo rimangono gravi problemi.
Contribuiscono all’emarginazione socioeconomica e all’esclusione politica dei rom e influenzano significativamente il loro accesso ai servizi di base. Negli incontri con le autorità regionali e locali, il team ha ascoltato i commenti di diversi funzionari sulla “criminalità” dei rom. Tali commenti indicano che l’antigitanismo rimane pervasivo nella sfera pubblica e politica, incidendo sulle azioni e sulle politiche delle autorità e ostacolando l’attuazione della strategia nazionale”.
Le raccomandazioni dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite al governo italiano
Il documento, oltre a presentare fotografie chiare e puntuali dello spaccato sociale, politico e culturale, stila anche una serie di raccomandazioni rivolte allo Stato italiano e si dice “pronto a fornire assistenza tecnica su richiesta della autorità”.
Le raccomandazioni sono state divise in otto macro-aree e toccano temi come le questioni istituzionali, disaggregazione dei dati, incitamento all’odio razziale, alla discriminazione e alla violenza, applicazione della legge, diritti economici, sociali e culturali, diritto alla nazionalità e all’apolidia, impatto su gruppi particolari, difensori dei diritti umani figurano indicazioni volte alla tutela dei diritti umani. Tra quelle più significative:
- raddoppiare gli sforzi per porre fine all’apolidia, anche prendendo in considerazione misure speciali per valutare e affrontare l’apolidia nella popolazione Rom;
- effettuare una revisione completa dei curricula e dei libri di testo scolastici per assicurarsi che non contengano osservazioni o stereotipi discriminatori e che affrontino l’eredità del colonialismo e dell’antigitanismo in modo appropriato.
E ancora:
- continuare gli sforzi per sviluppare e proteggere lo status e l’accesso ai diritti delle minoranze rom e delle comunità minoritarie religiose (inclusi musulmani ed ebrei), tra gli altri gruppi minoritari.
Associazione 21 luglio, attraverso il lavoro di Osservatorio prima e di Advocacy poi, continua a dedicare massima attenzione verso la condizione delle comunità rom e sinti per raggiungere come unico fine la tutela dei loro diritti.