Tre associazioni scrivono all'Amministrazione romana
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L’Associazione 21 luglio, l’Associazione A Buon Diritto e l’Associazione Cittadinanza e Minoranze hanno chiesto urgentemente all’Amministrazione di Roma Capitale di aprire un tavolo di concertazione, che coinvolga i rappresentanti delle comunità rom e il mondo dell’associazionismo, per voltare pagina nelle politiche adottate finora a Roma nei confronti di rom e sinti.
Le tre associazioni, con una lettera, si sono rivolte nello specifico al sindaco Ignazio Marino, al vicesindaco Luigi Nieri e all’Assessore alle Politiche Sociali Rita Cutini e hanno manifestato la propria preoccupazione per gli interventi che hanno caratterizzato i primi mesi di questa Amministrazione in relazione alla situazione delle comunità rom e sinte della Capitale.
Sotto la luce dei riflettori, vi sono soprattutto gli sgomberi di insediamenti rom ordinati negli ultimi tempi dal Campidoglio.
«Noi non sottovalutiamo la complessità e la problematicità della “questione”, ma neppure ne sottovalutiamo la delicatezza – scrivono le associazioni impegnate nella tutela dei diritti umani delle minoranze – Soprattutto sappiamo che gli sgomberi, oltre ad aggravare in modo insopportabile le condizioni di vita di questa minoranza, sono misure del tutto inefficaci, anzi controproducenti, a parte i risvolti di dubbia legalità che li accompagna, se non altro per le modalità con cui vengono effettuati».
«E’ ovvio, come l’esperienza dimostra, che distruggere le abitazioni di fortuna degli insediamenti spontanei non fa che riprodurre il problema, perché gli sfrattati non hanno altra possibilità che quella di ricostruirsene altre altrove, spesso nelle immediate vicinanze -prosegue la lettera -. Tali interventi sono inoltre controproducenti, perché rafforzano nel resto della cittadinanza la diffidenza, i pregiudizi e gli stereotipi nutriti nei confronti di coloro che vengono indicati con lo spregiativo termine di “zingari” ed ai quali non vengono riconosciuti né dignità, né diritti, con la conseguenza di rendere sempre più difficile una positiva interazione con loro».
La questione Rom va dunque affrontata diversamente. Lo affermano implicitamente il Consiglio di Stato che ha negato l’esistenza di una “emergenza rom” dichiarando illegittime le ricadute che se ne erano tratte, ed esplicitamente lo stesso Governo Italiano che, in attuazione della Comunicazione n. 173/2011 della Commissione Europea, ha adottato, come è noto, una Strategia Nazionale d’Inclusione dei Rom, Sinti e Camminanti. Dunque è dando attuazione a tale Strategia che il problema della interazione con le comunità Rom va affrontato.
Da queste considerazioni la necessità, per le tre associazioni firmatarie, di richiedere all’Amministrazione un incontro urgente al fine di istituire un tavolo negoziale al quale invitare le rappresentanze delle comunità rom presenti sul territorio comunale e le associazioni impegnate sul fronte dell’antirazzismo e della solidarietà con le minoranze.
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