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Superare la discriminazione di Rom e Sinti. I toolkit per insegnanti, assistenti sociali e decisori politici

Combattere gli stereotipi e i pregiudizi attraverso la conoscenza della storia, ma anche degli elementi culturali che caratterizzano rom e sinti. È questo il modo in cui è possibile superare le discriminazioni istituzionali verso queste persone.

Per questo Associazione 21 Luglio, Sucar Drom, Università di Firenze e Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili hanno lavorato e pubblicato tre toolkit rivolti a insegnanti, assistenti sociali e decisori politici.

La pubblicazione di questi materiali rientra nell’ambito del progetto RemAgainstDisc (Reinforcing historical memory of the Porrajmos to combating discrimination), finanziato dal Citizens, Equality, Rights and Values Programme dell’Unione Europea. Dopo aver proceduto ad una fase di ricerca relativa allo sterminio di rom e sinti e aver fatto confluire questi materiali nel rinnovato museo virtuale “Dall’antiziganismo al genocidio”, con questi toolkit si passa dalla memoria storica all’azione.

INSEGNANTI

Promuovere la comprensione di come il pregiudizio in atto nei confronti di Rom e sinti affondi le sue radici nel trattamento storico riservato loro dalle dittature nazista e fascista, ma anche nei primi anni della Repubblica, attraverso ad esempio l’istituzione delle classi speciali “Lacio Drom” serve ad aumentare la conoscenza di quel periodo per superare i pregiudizi odierni. Promuovere politiche scolastiche che affrontino le discriminazioni istituzionali consente così di favorire il successo scolastico degli studenti.

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ASSISTENTI SOCIALI

Fornire un’adeguata conoscenza di come i pregiudizi attuali derivino dal periodo delle dittature nazi-fasciste, in in particolare sull’inadeguatezza delle madri rom; fare in modo che questa ricostruzione storica, accompagnata da una maggiore conoscenza di alcuni elementi culturali, possa entrare nel merito della valutazione fatta da questi professionisti sul benessere dei bambini rom e sinti.

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DECISORI POLITICI

Sensibilizzare su come i mega-campi presenti in alcune città italiane rispondano ai principi di concentrazione e di esclusione praticati durante il nazifascismo. Offrire soluzioni per promuovere una diversa politica abitativa e garantire il diritto alla casa delle persone rom e sinti.

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“Sognare per crescere”, la storia di Enzo tra attivismo e università per Reyn Italia

Si chiama Enzo, è un educatore professionista rom e racconta la storia della sua vita ponendo attenzione sull’importanza della scuola, perché credere nei propri sogni significa anche poterli realizzare.

Il racconto che vi proponiamo è inserito all’interno del progetto Reyn International. Buona lettura!

Sono Enzo, dall’Italia. Partendo da dove sono ora, e tornando indietro ai miei primi anni di vita, vi accompagnerò nel viaggio che mi ha portato ad essere la persona che sono oggi. Condividerò momenti importanti della mia vita – analizzando gli eventi che mi hanno reso forte e presentandovi le persone che mi hanno sostenuto – tra le tante sfide che ho intrapreso nel mio viaggio.

Sono orgoglioso di essere rom, di chi sono ora e del mio sogno di crescere. Lavoro in un un progetto chiamato “Giovani rom, costruttori di speranza” che consiste nell’offrire sostegno scolastico ai bambini rom e organizzare corsi di formazione ed eventi di sensibilizzazione. Ma non solo, rivesto diversi ruoli! Sono anche un tutor che accompagna i giovani del circuito giudiziario nei percorsi di inserimento lavorativo e di integrazione sociale. Quando avevo 29 anni, ho conseguito la laurea in Lingue e Scienze dell’Educazione. Dopo la laurea ho deciso di proseguire gli studi e frequentare il corso di laurea magistrale in Scienze Pedagogiche.

All’età di 15 anni dopo aver lasciato la scuola superiore, ho iniziato un periodo di formazione di durata biennale presso un’agenzia formativa professionale e scolastica. Inoltre, ho cominciato a svolgere volontariato nella stessa associazione che mi ha sostenuto quando ero bambino.

Quando frequentavo le elementari andavo molto bene a scuola ed ero sostenuto nello svolgimento dei compiti da un’associazione locale. Tuttavia ho dovuto affrontare molte difficoltà a causa delle mie origini rom. Alle medie, sono stato inserito in una classe dove erano presenti tutti i ragazzi rom iscritti nella scuola. Nonostante ciò, sono riuscito a instaurare relazioni positive anche con i compagni non rom.

Dai 3 ai 6 anni, ho frequentato regolarmente un centro educativo domiciliare. Mi sono divertito molto con gli altri bambini. Anche se molti italiani credono che tutti i rom non siano italiani, io lo sono. Sono nato in Italia da genitori italiani. Grazie alla mia cittadinanza ho potuto accedere ai servizi di base per la prima infanzia e vivere in una casa popolare con la mia numerosa famiglia.

La storia di Enzo

Giornata per i diritti dell’infanzia. Associazione 21 luglio: «Una celebrazione dimenticata dalle istituzioni»

Martedì 20 novembre, in tutto il mondo, viene celebrata la Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che ricorda la data in cui la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York il 20 novembre 1989.
In Italia, malgrado i diritti di bambini e adolescenti risultano gravemente compromessi, l’attenzione delle istituzioni resta ogni anno molto bassa e sempre più sporadiche sono le iniziative organizzate per dare risalto ad una commemorazione che ricorda la centralità dei diritti che riguardano l’infanzia. Tutto ciò malgrado nel nostro Paese si contino 1,2 di minori che vivono in condizione di povertà assoluta e quasi il doppio in povertà relativa. La maggiore condizione di disagio socio-economico si registra soprattutto nelle aree periferiche delle metropoli, dove la punta dell’iceberg si riscontra negli insediamenti formali e informali abitati in prevalenza da famiglie di origine rom composte da numerosi minori.
Oggi, in Italia, vivere in una baraccopoli significa per circa 14.000 minori rom trovarsi dalla nascita davanti a un percorso, i cui ostacoli sono rappresentati da condizioni economiche spesso critiche, ambiente degradato, segregazione abitativa caratterizzata da una lontananza non solo fisica, ma anche relazionale dal centro urbano, diseguaglianza educativa. La marginalizzazione di un bambino rom, che in Italia vive all’interno di un insediamento, non riguarda dunque solo il versante economico, ma anche territoriale, urbanistico, scolastico, sociale, culturale, abitativo ed etnico. Circa 8.000 minori vivono in insediamenti formali, progettati, realizzati e gestiti dalle istituzioni. Altri 6.000, invece, conducono la loro esistenza in insediamenti informali, costituiti da baracche, tende, giacigli di fortuna.
«Sembra incredibile, eppure nell’Italia del 2018, ancora è possibile registrare forme di esplicito “apartheid” che colpiscono l’infanzia rom – afferma Carlo Stasolla – Nei centri dove insistono i più grandi insediamenti, soprattutto nelle città di Torino, Roma e Napoli, ma anche in aree del Sud Italia, non si investe per ridare dignità e speranza ai “figli delle baraccopoli”, per combattere le diseguaglianze, per dare sostegno alle pochissime realtà che ancora si impegnano nell’offrire opportunità educative. Neanche nella Giornata per i diritti dell’infanzia ci si ricorda di loro!».
Il bambino rom in emergenza abitativa è infatti il più delle volte oggetto di una amnesia istituzionale. Spesso ci si ricorda di lui solo quando si apre una procedura giudiziaria. Si scopre allora dell’esistenza di bambini che “scompaiono” dai campi rom per riapparire nei fascicoli dei Tribunali per i minorenni. In Italia esiste una “statistica nascosta” che solo due ricerche curate nel passato hanno parzialmente portato alla luce. Dai dati emersi da un rapporto elaborato dalla ricercatrice Carlotta Saletti Salza nel 2010, in Italia un minore rom avrebbe 17 probabilità in più di essere dichiarato adottabile rispetto a un minore non rom. Uno studio successivo, realizzato da Associazione 21 luglio nel 2013, nella Regione Lazio un minore rom in emergenza abitativa, rispetto ad un suo coetaneo non rom, ha circa 60 possibilità in più di essere segnalato alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i Minorenni; circa 50 possibilità in più che per lui venga aperta una procedura di adottabilità e quasi 40 possibilità in più di essere dichiarato effettivamente adottabile.
Associazione 21 luglio rileva come numerosi amministratori locali – facendo propria un’idea diffusa – davanti alle problematiche registrate dalla presenza di un insediamento rom, gettano la spugna, facendo prevalere l’approccio di un mondo adulto ritenuto al di fuori della possibilità di un’inclusione sociale e di un’infanzia da “salvare” attraverso processi rieducativi che passino per la via privilegiata dell’affido e dell’adozione. Non è un caso che tale approccio lo si ritrovi nel “Contratto per il governo del cambiamento” sottoscritto nei mesi scorsi da due vice premier. Nel capitolo che riguarda i rom è infatti sottolineato, per i soli rom, «l’obbligo di frequenza scolastica dei minori pena l’allontanamento dalla famiglia o perdita della responsabilità potestà genitoriale».
Nella Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Associazione 21 luglio vuole pertanto porre al centro il fenomeno diffuso e poco conosciuto dell’allontanamento dei minori rom dalle loro famiglie, attraverso l’organizzazione del Convegno “Fuori famiglia”, che si svolgerà il 20 novembre alle ore 15,00 presso la Sala Nilde Iotti della Camera. Obiettivo del Convegno sarà quello di operare un approfondimento sul percorso che allontana i bambini rom dalle loro famiglie attraverso il contributo di esperti e professionisti del settore.

Il progetto Amarò Foro riparte tra giochi, integrazione e tante nuove adesioni

Entusiasmo, partecipazione, voglia di fare. Sono questi i tre aspetti che caratterizzano la ripresa delle attività del progetto Amarò Foro (La nostra città) presso il Polo ex Fienile di Tor Bella Monaca. Da alcune settimane i bambini del quartiere hanno ripreso a giocare, divertirsi e crescere stando insieme attraverso le attività del progetto promosso da Associazione 21 luglio, giunto ormai al suo secondo anno.

L’obiettivo è stimolare la consapevolezza del se, dell’altro e della società

L’obiettivo del progetto educativo è quello di stimolare la consapevolezza del se, dell’altro e della società attraverso la sperimentazione artistica. All’interno attività laboratoriali e integrative, come gite, eventi comunitari e incontri con artisti. Amarò Foro punta, inoltre, alle abilità socio-emozionali e creative del minore, promuovendo un ambiente educativo e inclusivo che coinvolga famiglie e territorio.

Tante le nuove adesioni per l’avvio delle nuove attività a Tor Bella Monaca

“Entusiasmo e determinazione hanno caratterizzato la ripresa del nuovo anno – ha commentato Giuseppe Gatti, responsabile del progetto – l’aumento della partecipazione alle nostre attività è per noi motivo di orgoglio ma anche di stimolo a fare sempre meglio, grazie soprattutto al passaparola che si è diffuso tra le famiglie del quartiere, alle quali va il nostro ringraziamento”. Infine: “Tante le novità in cantiere per i prossimi mesi”.

Tor Bella Monaca

Tutti insieme per il "Feet Fantasy" al teatro di Tor Bella Monaca

Questo mese abbiamo provato nuove esperienze insieme a bambini e genitori della nostra scuolina (azione del progetto BAMBINI AL CENTRO), vivendo giornate all’insegna dell’esplorazione del quartiere di Tor Bella Monaca.

Alla scoperta del quartiere

Come prima tappa abbiamo scelto il teatro di Tor Bella Monaca, dove i bambini sono entrati a contatto per la prima volta con uno spazio completamente nuovo e ricco di stimoli. Palcoscenico, sedie pieghevoli, luci e colori: ogni cosa è stata per i più piccoli una nuova scoperta!

I bambini della scuolina al teatro di Tor Bella Monaca

Uno spettacolo al teatro di Tor Bella Monaca

Lo spettacolo in scena – il “Feet Fantasy” – ci ha entusiasmato, catapultandoci in un luogo dove il tempo sembrava essersi fermato. Uno spazio fatto di sensazioni, ascolto e empatia. Qui il corpo esprime e comunica una strada, emette suggestioni e produce stimoli, specialmente nella fantasia dei più piccoli. Come? Piedi e mani, solo loro, l’hanno fatta da padroni! Protagonisti dello show si sono raccontati storie comiche, poetiche e sognanti a ritmo di musica. Divertente e frizzante, i nostri bambini sono usciti con un ampio sorriso sul viso e con grande soddisfazione dei famigliari che hanno partecipato con noi all’attività.

L’incontro con Toy for Inclusion

Ma le avventure non si sono limitate a questo e, nel giorno di apertura straordinaria della Toy Library di Tor Bella Monaca (presso la biblioteca Cubo Libro), i bambini della scuolina hanno preso parte alle simpatiche letture animate facendo incontrare il progetto TOY For Incusion con Bambini al Centro, creando sinergie e ricadute positive su tutto il territorio. (Per tutte le informazioni sugli orari di apertura della Toy Library di Largo Mengaroni consulta QUI la locandina).

I bambini della scuolina nella Toy Library di Tor Bella Monaca

Una mamma ha detto…

Un bellissimo pomeriggio, quello di oggi qui alla TOY Library di largo Mengaroni – ha confidato la mamma di Chanel – porterò presto anche le mie figlie più grandi”.
 
 

Mondi di Mamme

"Mondi di mamme": condividere in gruppo l'esperienza genitoriale

Un centro di ascolto, un punto di ritrovo e un momento di confronto. È questo e molto altro l’esperienza avviata con “Mondi di mamme” all’interno del progetto “Bambini al Centro” e sostenuto da Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo e Fondazione con il sud nell’ambito del bando “Infanzia, prima” e con i fondi 8×1000 della Chiesa Valdese.

Il Centro di ascolto “Mondi di mamme”

Il mestiere del genitore è faticoso, spesso complicato, per questo Mondi di Mamme offre l’opportunità di ritrovarsi e condividere in gruppo la propria esperienza genitoriale e i propri dubbi in un clima multiculturale.
Mamme italiane e straniere, provenienti dal quartiere di Tor Bella Monaca e dalla baraccopoli di Salone si incontrano una volta al mese sotto la supervisione di Piero Vereni, antropologo e professore, e ad alcuni facilitatori della Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tor Vergata. (GUARDA IL CALENDARIO COMPLETO DEGLI INCONTRI DI MONDI DI MAMME).

La testimonianza

«Mi piace frequentare “Mondi di mamme” – ha raccontato Nedziba, mamma di quatto figli e assidua frequentatrice del centro di ascolto – mi ha aiutato a ritrovare la fiducia in me stessa ed è stata un’opportunità per conoscere persone fantastiche. E poi, per un genitore c’è sempre di imparare!».
Guarda il video su Youtube

martedì grasso

Amarò Foro festeggia il martedì grasso a Tor Bella Monaca

L’equipe di Amarò Foro ha festeggiato il martedì grasso partecipando al Carnevale Popolare di Tor Bella Monaca organizzato da Cubo Libro e e El Chentro Sociale  con la partecipazione di Los Adoquines de Spartaco.

Il Carnevale popolare di Tor Bella Monaca

Giunto alla sua sesta edizione, i festeggiamenti si sono aperti con la consueta sfilata attraverso il quartiere della Murga Los Adoquines de Spartaco – un tripudio di colori, musica e danza – e sono proseguiti in Largo Mengaroni dove le famiglie e i bambini del quartiere si sono incontrate e hanno condiviso insieme giochi e lanci di stelle filanti e coriandoli. Last but not least…l’esibizione di un’artista di strada che ha concluso i festeggiamenti in maschera.

La festa più colorata dell’anno

Tanti i bambini e le bambine che erano presenti in piazza, tutti rigorosamente mascherati, per celebrare la festa più colorata dell’anno. Il Carnevale è una delle espressioni più autentiche della tradizione popolare del nostro Paese, un momento fondamentale ed estremamente pedagogico per i più piccoli, che viene festeggiato con centinaia di celebrazioni in tutte le parti d’Italia, dal nord al sud, alle isole. La fantasia, l’energia, la spontaneità e le creatività popolari trovano espressione da sempre in questo evento, portando la sua  potenza simbolica ben al di là della semplice festa.
 

Amarò Foro

Amarò Foro alla scoperta del fumetto Asiatico

Dopo aver preparato diari di bordo e mappe personalizzate della città, i bambini e le bambine che partecipano ai laboratori di Amarò Foro sono partiti alla scoperta della città. Dopo una prima uscita al museo MACRO Testaccio di Roma, è stata la volta di Mangasia – Wonderlands of Asian Comics, in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Qui i bambini hanno potuto scoprire la versione cartacea, o meglio fumetto, degli eroi dei cartoni animati che sono abituati a guardare in tv: Goku di Dragon Ball, Doraemon e tanti altri. La mostra si è conclusa con un gioco divertente che ha permesso ai bambini di muovere un grande robot sul maxischermo di fronte a loro attraverso la tecnologia dei sensori di movimento, senza mancare di improvvisare alcuni passi di break dance.
Le attività extra-laboratoriali del progetto Amarò Foro fanno parte delle azioni previste dalla pedagogia della cittadinanza che, accanto ai laboratori, organizza uscite nel quartiere di Tor Bella Monaca e nella città, sia in forma di partecipazione a eventi culturali e artistici (come spettatori o protagonisti), sia come momenti di formazione e di fruizione delle bellezze e del patrimonio artistico della città di Roma (monumenti, parchi e musei).
E ora pronti per la prossima avventura!
Scopri di più sul progetto Amarò Foro

Polo ex fienile

Tutti intorno all'albero! Decoriamo insieme l'albero dell'amicizia

Siete pronti per riunirvi intorno all’albero dell’amicizia? Venerdì 8 dicembre ci ritroviamo nel giardino del Polo ex Fienile per piantare insieme l’albero e decorarlo. A seguire l’incontro con un libro vivente che racconterà la sua storia di mamma e poi di nuovo tutti in cerchio per il laboratorio di break dance.
L’evento è organizzato da Associazione 21 luglio, Terra! Onlus e l’Università di Tor Vergata.
Ecco i dettagli:
venerdì 8 dicembre ore 15 presso il Polo ex Fienile in Largo Ferruccio Mengaroni 29, Roma – Tor Bella Monaca.
Scarica il programma completo!

biblioteche del giocattolo.

Biblioteche del giocattolo: presto a Roma e Mazara del Vallo

Uno spazio sicuro e stimolante dove i più piccoli possano giocare e divertirsi. Presto a Roma e Mazara del Vallo, grazie al progetto Toy for Inclusion, sbarcheranno due nuove “Toy Libraries” – le biblioteche del giocattolo – aperte ai bambini di età 0-8 e alle loro famiglie. In questi spazi sarà possibile prendere in prestito giocattoli e libri ma saranno anche luoghi educativi di condivisione e incontro.
Toy For Inclusion (Together Old and Young) è un progetto dell’Unione Europea – realizzato in Italia, con il supporto di Open Society Foundations, da Associazione 21 luglio, Cubo Libro e Casa della Comunità Speranza – che ha l’intento di creare comunità socialmente inclusive per tutte le età, dando vita a esperienze di condivisione tra bambini e adulti avvalendosi della sinergia di realtà internazionali: la rete REYN (Romani Early Years Network, creata su iniziativa di ISSA- International Step by Step Association) e ICDI (International Child Development Initiatives).
Perché è importante il gioco per i più piccoli? Stimola la creatività e l’uso del linguaggio, aiuta a costruire relazioni e facilita l’acquisto di competenze matematiche, logiche e scientifiche attraverso il divertimento.
All’interno delle biblioteche del giocattolo un personale qualificato – mediante strategie inclusive e partecipative – supporterà i genitori, i più importanti educatori e primissimi punti di riferimento del bambino, nella scelta dei migliori materiali a disposizione a seconda di età e esigenze. Anche i più anziani verrano inclusi nella programmazione delle attività per favorire lo scambio tra vecchie e nuove generazioni in un’ottica di reciproco arricchimento.
Tra le azioni volte a favorire questo scambio tra nonni e nipoti verranno programmate attività di lettura ad alta voce, artistiche (adulti e bambini lavorano insieme a uno stesso disegno o dipinto), cucina e giardinaggio insieme, con l’obiettivo di mantenere in vita saperi e tradizioni tra i più piccoli – adulti di domani –  e restituendo agli anziani un ruolo attivo nel tessuto sociale in cui vivono.
Ogni spazio si adatterà al proprio tipo di utenza e al contesto di riferimento, ma esistono delle importanti linee guida da seguire per una buona riuscita del progetto. Per questo nelle settimane scorse le operatrici di Associazione 21 luglio e Cubo Libro si sono recate a Leiden, in Olanda, accolte da ISSA e ICDI per una formazione sulle buone pratiche da seguire in una biblioteca del giocattolo: incoraggiare le differenze, facilitare lo scambio intergenerazionale, coinvolgere le famiglie nei percorsi decisionali e molto altro ancora.
Ora, formate e motivate, sono pronte per iniziare questa nuova avventura.
Prossimi passi: la formazione del Local Action Team, il Gruppo di Azione Locale composto da persone attive nel territorio che – a Roma e Mazara del Vallo – coordinerà le “Toy Libraries”.
Leggi anche su ICDI l’articolo sulla formazione a Leiden.

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