LabRom a Torino: un miraggio possibile
Si è tenuto a Torino, il 13 e 14 maggio scorso, il primo LabRom: un incontro tra attivisti, associazioni, organizzazioni, ricercatori, professionisti e operatori pastorali che ruotano intorno al tema rom e sinti nel nord Italia.
È stata un’iniziativa ricca di spunti, all’insegna del confronto e dello scambio di idee ed esperienze. Durante la prima giornata sono intervenuti diversi attori che si occupano per motivi professionali o personali del tema dei rom e l’abitare nel nord Italia. Si è parlato di emergenza abitativa e marginalità sociale, ma anche di esempi positivi e buone pratiche. Sebastjian Abduluahu, rom kosovaro attualmente residente a Bergamo, ha portato la sua esperienza: lavora da dieci anni in un’azienda, vive in una casa e i suoi figli frequentano la scuola regolarmente. Ma ha riportato anche le difficoltà, come la necessità di nascondere la propria identità per ottenere una casa e la sofferenza legata all’impossibilità di esprimere completamente sé stesso.
La mattinata del secondo giorno ha visto alternarsi tanti interventi legati al tema dell’infanzia, periodo fondamentale per la crescita di ogni individuo, della maternità e delle politiche rivolte ai minori rom residenti in Italia.
In entrambe le giornate, oltre ai momenti seminariali, si sono predisposti dei tavoli di lavoro tematici costruiti sulla necessità di dibattito e confronto. Spunti, idee e riflessioni sono stati riportati e discussi in plenaria per arricchire la discussione e raccogliere proposte.
I partecipanti si sono dimostrati attivi e interessati, ma soprattutto, hanno manifestato la soddisfazione nel poter cogliere finalmente l’occasione per costruire una rete territoriale di condivisione e confronto: “un miraggio possibile”, è stato definito.
LabRom si svolgerà anche a Roma (23 e 24 maggio) e Reggio Calabria (30 e 31 maggio) in modo da coinvolgere tutte le realtà dal nord al sud del paese.
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